Una sentenza di Maria Stella Cogliandolo del Tribunale di Milano ha 'chiuso' la pista ciclo-pedonale del Naviglio Grande tra Turbigo e Cassinetta di Lugagnano. Il provvedimento 'shock' è la consuguenza di una sentenza per la morte di Miranda Gurgo, pensionata di Robecco sul Naviglio che, in seguito ad un'incidente stradale, caddè nel Naviglio nei pressi di Pontevecchio. Per la mancanza delle dovute protezioni la sentenza prevede un risarcimento di 500mila euro che il Parco del Ticino dovrà versare alla famiglia della defunta. Ma è ciò che segue che sta già facendo tanto parlare: "Non vi era nessuna protezione sul lato del Naviglio e la sponda era scoscesa, la corrente forte l'argine privo di protezioni" si legge nelle dichiarazioni del giudice. E proprio per la pericolosità delle sponde ora tutto il tratto che costeggia lo storico canale navigabile è e rimarrà chiuso a ciclisti e pedoni fino alla realizzazione di barriere di protezione e appigli con salvagenti. Una situazione per nulla semplice: il Parco del Ticino ha stimato l'opera in 5 milioni di euro ed anche se la somma fosse disponibile i tempi tecnici di realizzazione sarebbero comunque molto lunghi. Per l'estate sempra insomma non vi siano speranze per i numerosi cittadini e turisti che affollavano le sponde del Naviglio. Senza contare che chi dovesse ugualmente passare incorrerebbe in una multa di 51 euro. Un'ennesima mannaia sull'unica risorsa territoriale che ancora riusciva ad attirare l'attenzione sui nostri paesi.