Nello stesso giorno si spengono due 'luci' dell'universo giovanile anni '90: Luke Perry e Keith Flint; diversi, diversissimi, per genere e stili, ma entrati nel mito di milioni di ragazzi e ragazze.
Nello stesso giorno si spengono due 'luci' dell'universo giovanile anni '90: Luke Perry e Keith Flint; diversi, diversissimi, per genere e stili, ma entrati nel mito di milioni di ragazzi e ragazze. E se ad accumunarli è una morte, improvvisa quanto naturale, ecco allora che il senso del tempo inizia a serpeggiare in chi, allora, li sognava appesi sui poster dei muri della cameretta o aspettava di vederli in televisione.
Eh sì, perchè in quegli anni, era tutto un po' più poetico rispetto ad adesso: le 'serie tv' erano i telefilm, le guardavi solo nel momento in cui i canali generalisti (per lo più Italia 1) li programmava nel pomeriggio, non potevi cercarli online e scaricarli da piattaforme Netflix o Sky. E la musica... la musica... dove sentirla su cassetta, sul walkman (il bisnonno dell'Ipod), o aspettare che le radio tematiche la programmassero.
Ecco allora che produzioni come 'Beverly Hills 90210' entravano nella fantasia, con personaggi patinati, problematici, belli e irraggiungibili; oppure band come i 'Prodigy' potessero infuocare con la loro musica un po' hard-rock, un po' punk, un po' techno. E la cosa bella è spesso che chiunque, timido o estroverso, guardasse uno e ascoltasse l'altro, in una dialettica veloce, semplice, bella.
E poi arriviamo al presente, in cui due personaggi 'immortali' di un'epoca, cedono come comuni mortali di fronte alla vita. E un po' quei sogni, quegli irresistibili anni '90, iniziano a svanire nel ricordo.