Domani, mercoledì 6 febbraio, alle ore 18, all’Auditorium San Carlo, l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, parteciperà al convegno “Corruzione, la via breve delle mafie'.
Domani, mercoledì 6 febbraio, alle ore 18, all’Auditorium San Carlo (corso Matteotti, 14 a Milano), l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, parteciperà al convegno “Corruzione, la via breve delle mafie”, organizzato da Libera.
Insieme all’Arcivescovo interverranno il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala; Francesco Greco, Procuratore della Repubblica di Milano; don Luigi Ciotti, Presidente di Libera.
Libera è una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente “per”: per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione.
Nata nel 1995, in questi anni ha mantenuto fede a alcuni orientamenti etici e pratici. Per Libera è importante mantenere vivo il ricordo e la memoria delle vittime innocenti delle mafie. Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in tanti luoghi del nostro Paese e all'estero, vengono letti tutti i nomi delle vittime innocenti delle mafie.
Il convegno cade 30 anni dopo la riflessione che il 4 marzo 1989 l’allora Arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini, tenne agli alunni delle scuole sociopolitiche della diocesi, anticipando quello che sarebbe emerso da lì a poco con il fenomeno di Tangentopoli:
«Affrontare il fenomeno della corruzione tutti insieme. Mi auguro che in noi ci sia il coraggio e la forza di affrontare il fenomeno tutti insieme. Se sarà affrontato solo da alcuni, servirà a salvare la coscienza di coloro che singolarmente si impegnano. Ma è aiutando i cittadini a essere soggetti della politica con questa profonda persuasione etica, prima ancora di ogni loro adesione politica, che potremo suscitare un movimento di opinione capace di combattere in maniera seria e responsabile»