Emanuele è morto sei anni fa gettandosi in un fiume, dopo avere assunto una droga sintetica. Da quel giorno papà Gianpietro gira nelle scuole e negli oratori per raccontare la sua storia e incontrare i ragazzi e le famiglie. Oggi è arrivato al 'Torno' di Castano Primo. Con lui anche Carolina, un'altra mamma che, invece, è riuscita a salvare il figlio dalla dipendenza.
Il 24 novembre di sei anni fa, una serata fuori casa, una festa, quelle sostanze stupefacenti provate così per gioco, per sentirsi grande e non essere preso in giro dagli amici e, poi, la tragedia. Emanuele aveva solo 16 anni quando a causa degli effetti della droga sintetica appena assunta si gettò nel fiume, là a pochi passi da dove abitava, volando via per sempre dall'amore e dall'affetto dei genitori, delle sorelle e delle tante persone che gli hanno voluto bene. Ma il dolore e la disperazione, terribili e atroci, di quel giorno si sono ben presto trasformati in occasioni di speranza per tutti i giovani, come il suo Ema, e per le famiglie. L'ha voluto fortemente papà Gianpietro, creando da una parte la Fondazione 'Ema PesciolinoRosso', dall'altra appunto organizzando incontri nelle scuole, negli oratori e in tutti i luoghi dove poter interagire e parlare ai ragazzi, raccontando l'esperienza del figlio e la sua e, in parallelo, aiutandoli a capire ed a riflettere sulle peculiarità delle droghe, sul rapporto genitori - figli e sul valore della vita, degli affetti e di chi ci sta attorno. E, allora, eccolo arrivare proprio stamattina a Castano Primo, all'istituto d'istruzione superiore Torno, invitato dal comitato genitori 'Torno a Scuola', per proseguire la sua "missione" con gli studenti castanesi. Un momento davvero toccante, dove le parole si sono mischiate con le emozioni, le lacrime e gli abbracci. Tutti in silenzio ad ascoltare la storia di Gianpietro ed Emanuele; con lui, inoltre, anche un'altra mamma "speciale", Carolina, che ha mostrato la sua di esperienza, quella di una famiglia che, invece, è riuscita, non dopo mille difficoltà e paure, a salvare il figlio adolescente dalla dipendenza da sostanze stupefacenti e pure lei tra i componenti della stessa Fondazione 'Ema PesciolinoRosso', con la quale gira appunto per divulgare il messaggio. Due storie diverse tra loro, due vite altrettanto differenti, però identiche nella grande forza e nell'impegno che ciascuno ha saputo mettere in campo.
LA FORZA DI PAPA' GIANPIETRO