Il testimonial, per definizione, è colui che sceglie di consigliare al grande pubblico l’acquisto di un prodotto o di un servizio mettendoci letteralmente la faccia.
Il testimonial, per definizione, è colui che sceglie di consigliare al grande pubblico l’acquisto di un prodotto o di un servizio mettendoci letteralmente la faccia. Come dimenticare la Scavolini più amata dagli italiani di Lorella Cuccarini, ora rimpiazzata malamente da Carlo Cracco? Si tratta di un processo di marketing molto preciso: il brand sceglie un personaggio pubblico portatore di valori e concezioni del mondo simili ai propri, perché incarni il marchio stesso.
Scavolini, Lorella Cuccarini e la svolta Carlo Cracco
Lorella Cuccarini, allora, era stata scelta probabilmente per l’idea di famiglia, di valori genuini, di mamma che può essere anche donna di successo, ma che tra le mura di una cucina bene o male ci si trova bene. Dopo le ultime uscite mediatiche considerate pro-populismo e leggermente sessiste dell’ormai ex showgirl italiana (“Se ci sono più uomini ai vertici è perché sono più predisposti” oppure “Se stare in Europa significa accettare regole che ammazzano l'economia, non vale la pena. Ci trattano da sorellastra”), un marchio come Scavolini di certo non la considererebbe più nella scelta del proprio testimonial. Anche il passaggio a un personaggio come Carlo Cracco ha significato per il brand italiano un notevole passaggio nella percezione da parte del pubblico e in quello che in marketing viene chiamato ‘posizionamento’ rispetto ai competitor: Scavolini è diventata raffinata, sofisticata, non più solo per famiglie, ma incarnata da un personaggio che di certo non ha fatto successo per essere “il più amato dagli italiani”. Significativa anche la scelta, almeno iniziale, di rappresentare Cracco, che di mestiere fa lo chef, non in cucina, bensì in bagno, ovvero nel luogo più intimo di tutta la casa.
Renault e la testimonial virtuale
Ma c’è un marchio che proprio in questi giorni annuncia di utilizzare il concetto di testimonial in maniera completamente diversa e al solo fine di far parlare di sé come di nessun altri si è fatto. Si tratta di Renault, storica casa automobilistica che ha scelto per il lancio della nuova Kadjar come volto di rappresentanza Liv, fatta di pixel ed esistente solo nella dimensione virtuale. “Abbiamo sempre costruito veicoli adatti alla vita reale delle persone, per semplificarlo ma anche magnificarlo… E cosa c’è di meglio di un ambasciatore virtuale per sentirsi reali dietro al volante di questo veicolo e mostrare l’autenticità dell’esperienza attuale?” ha affermato il responsabile marketing europeo di Renault.
Una scelta opinabile, quella di scegliere un testimonial che letteralmente non esiste. Ma non si può negare che si tratti proprio di una trovata pubblicitaria non indifferente.