Sabato 19 all'istituto superiore Torno un incontro con la Fondanzione 'Ema PesciolinoRosso': papà Gianpietro Ghidini e mamma Carolina Bocca raccontano le loro storie.
Il dolore e la disperazione per la scomparsa di un figlio che diventano occasione di speranza per tutti i giovani, come il suo Emanuele, e per le famiglie. Era il 24 novembre del 2013, quando papà Gianpietro Ghidini si è visto strappare via per sempre il suo ragazzo, morto gettandosi in un fiume dopo che ad una festa alcuni amici lo avevano convinto a provare sostanze stupefacenti. Una tragedia immensa, ma papà Gianpietro ha deciso di trasformare quei terribili momenti in qualcosa che potesse essere di aiuto per gli altri e così, eccolo mantenere vivo il ricordo del figlio raccontando la sua storia nelle scuole, negli oratori, nelle piazze (creando anche la Fondazione 'Ema PesciolinoRosso'). Incontri che sono appuntamenti di confronto e riflessione, dove parlare della peculiarità delle droghe e del valore della vita e del futuro e del rapporto genitori - figli. E questo sabato (19 gennaio), alle 10, sarà a Castano Primo, all'istituto d'istruzione superiore Torno, per stare con gli studenti castanesi (organizzato dal comitato genitori 'Torno a Scuola'); con lui, poi, ci sarà pure un'altra mamma straordinaria, Carolina Bocca, che ha salvato suo figlio adolescente dalla dipendenza e si è unita alla stessa Fondazione per divulgare il suo messaggio.