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Inveruno

La maestra non si scorda mai

Alfonsa Benaglio racconta i suoi 35 anni di carriera

Risponde al nome di Alfonsa Benaglio, ma nei cuori di tutti i suoi alunni delle scuole elementari è rimasta la tanto cara maestra di quando erano piccoli: residente ad Inveruno, il 1 marzo compirà 89 anni e vanta 35 anni di carriera come maestra elementare, indimenticata e indimenticabile. Lei si ricorda ancora di tutti i suoi allievi: “Ho fatto un conto approssimativo e, secondo i numeri, dovrei aver insegnato a un migliaio di bambini, ma sicuramente sono ancora di più, avendo avuto anche classi piuttosto affollate- ci spiega lei stessa, -per esempio, una tremenda quinta tutta maschile in cui feci supplenza nel ‘41”. Sono tanti i volti che ha conosciuto in quei 35 anni e, nonostante siano totalmente cambiati con l’età e il passare del tempo, lei i suoi alunni li riconosce ancora tutti guardando le foto in bianco e nero; e i suoi ex studenti non mancano di andarla a trovare: “L’anno scorso una delle mie ex classi ha organizzato una rimpatriata e mi ci hanno fatto portare con una scusa: sono stati davvero bravi, non si sono fatti capire… È stata una gioia rivederli tutti insieme”. Ma come è iniziato tutto? “Dopo sette anni di scuole magistrali, che ho frequentato a Milano, mi sono presentata al primo incarico di supplenza. Subito ho confessato alla direttrice: io non so come si fa la maestra, non me l’hanno insegnato! Non avevo idea di cosa fare una volta entrata in una classe, come comportarmi. Mi sono dovuta arrangiare, con l’aiuto di pubblicazioni e giornali scolastici dell’epoca”. La signora Benaglio ha saputo, però, trovare metodi per stimolare i suoi allievi e anche incantarli originalissimi: “Quando un bambino perdeva un dentino, lo mettevamo in un buco della porta della classe e, il giorno dopo, facevo trovare ‘magicamente’ un pensierino per l’allievo –ci racconta lei stessa, -e poi le stelline… Nel periodo natalizio tenevo impegnati i bambini con un dettato e, in corrispondenza delle parole più lunghe e difficili, quando erano più distratti, attaccavo una stellina alla volta alle finestre: i piccoli erano incantati, non capivano come erano comparse. Ho ‘imbrogliato’ davvero tutte le classi…” Ricordi divertenti, che si mischiano a quelli di vita dura e vissuta: “Mi ricordo di quando bombardarono il campanile della chiesa di Inveruno; io insegnavo a Furato: ci imposero di tornare tutti a casa immediatamente… In tempo di guerra ho supplito anche un maestro che era andato soldato”. La signora Benaglio è attualmente in pensione da ormai 35 anni, ma continua a tenersi aggiornata sulle sorti dei suoi alunni: uno è emigrato in Canada e ha incontrato fortuitamente un parente della maestra, a cui ha orgogliosamente mostrato la foto di classe dell’epoca, portata addirittura al di là dell’oceano; un altro le ha fatto l’inaspettato regalo di ricordarla con affetto nel testo presentato al concorso letterario ‘Ricordi di scuola’, organizzato dal Comune di Cuggiono nel 2005; un altro ancora, da quando ha seguito le sue orme e insegna, è passato a darle del ‘tu’ in quanto collega. Inveruno, Cuggiono, Furato, Buscate: Alfonsa Benaglio, una maestra vecchio stile, dei tempi di pennino e calamaio, ha saputo, insomma, lasciare un affettuoso ricordo di sé in tutti i paesi in cui ha insegnato.

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