La Cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato di non volersi presentare alle elezioni.
Un crepuscolo annunciato, un lento declino, che nei prossimi 2 anni compierà il suo destino. La Cancelliera tedesca, nonché signora di Bruxelles, Angela Merkel, ha dichiarato di non volersi presentare alle elezioni per la segreteria della Cdu, né tantomeno di voler cercare un ruolo in Europa. Un annuncio che ha sorpreso molti addetti ai lavori. La Cdu, che per la prima volta si trova in un governo fortemente ridimensionato, dovrà dunque eleggere in dicembre il suo nuovo rappresentante, in un clima che si preannuncia scoppiettante in previsione delle prossime elezioni europee di fine maggio. La decisione della Merkel è, evidentemente, legata a doppio filo all’ennesimo flop elettorale di questo annus horribilis, questa volta in Assia, dove la Bundeskanzlerin è riuscita nell’’impresa di registrare un -11 % di consensi. La cancelliera, tuttavia, non ha comunicato alcuna intenzione di lasciare il governo, il quale, fino a prova contraria, spirerà nel 2021. Nel mentre, però, l’uscita di scena di un personaggio politico di tale portata assume un valore indescrivibile sia all’interno dei confini tedeschi, che fuori. In Germania il governo patirà le pene dell’inferno, chiuso da un lato dalla sua intrinseca debolezza e dall’altro dalla crescita esponenziale dei Verdi, pronti, come avvoltoi, a prendersi la Cancelleria. In Europa, invece, il suo peso andrà decrescendo, in quanto guidato da un leader auto-delegittimatosi, dunque con le mani legate. E ciò è di particolare interesse per l’Italia, che dovrà imparare che un governo debole sarà sempre meno accondiscendente verso gli interessi degli altri Paesi (vedi legge di bilancio). Con le elezioni europee alle porte, inoltre, l’addio della Merkel avrà un ruolo determinante nel deflusso di voti dal Partito Popolare Europeo, già fortemente sotto attacco dal fronte che racchiude gli euroscettici, il ‘Gruppo Europa delle Nazioni e delle Libertà’, dove troviamo la Lega, Alternative für Deutschland e il Front National di Marine Le Pen. Ancora spaiato, il M5S, che, nella sua navigazione a vista, continua a far gli interessi della Lega non solo in Italia. Partito Socialista Europeo, casa del PD, a rischio deriva totale. Ma ciò che dovrebbe, in ultima analisi, destare particolare preoccupazione, è che un eventuale affossamento delle forze moderate porterebbe alla maggioranza i nuovi sovranismi, che, si sa, amano pensare prima a casa loro, che agli eventuali problemi italiani. La Merkel potrebbe, inconsciamente, aver lanciato il sovranismo, da intendersi, però, come nuova forma di autolesionismo.