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Territorio

In Italia i primi feriti haitiani

Sono arrivati con un volo di linea all'aeroporto di Malpensa

Nei loro occhi tanto dolore e sofferenza. Sui loro volti i segni di quei terribili momenti e nel cuore un timido segnale di speranza, per tornare a vivere, per costruirsi un nuovo futuro. Sono in 8, 4 adulti e 4 bambini. Sono i primi feriti haitiani arrivati in Italia, vittime del terremoto che ha colpito l'isola solo poche settimane fa. Sono arrivati all'aeroporto di Malpensa, su un volo di linea, hanno, rispettivamente, 27, 2, 3, 19, 43, 58 anni, 10 mesi e, appena, 3 settimane. C'è chi è paralizzato agli arti inferiori, chi, invece, ha una sospetta massa tumorale alle gambe, chi è cardiopatico, chi ha vari traumi, chi, ancora, è affetto da una sospetta compressione del midollo spinale, chi ha ustioni di terzo grado al viso e agli arti, chi fratture alla colonna vertebrale o chi con meningocefalite lombo - sacrale. Nel nostro Paese verranno curati ed ospitati nelle strutture ospedaliere 'Niguarda' di Milano, 'Riuniti' di Bergamo e 'San Gerardo' di Monza, dove medici, infermieri e tutto il personale sanitario cercheranno di aiutarli a superare questo tragico momento, di guarirli, facendoli tornare alla vita. Una vita che, però, e, forse, non sarà più come prima. Difficile sarà, infatti, cancellare dalla memoria quelle terribili immagini di morti e distruzione. Difficile sarà non pensare ai familiari, parenti o amici che, oggi, purtroppo, non ci sono più. In Italia si spera possano trovare, finalmente, un po' di tranquillità. Impossibile farlo ad Haiti, dove, già, il precario sistema sanitario era collassato, completamente, sotto le scosse del sisma, lasciando migliaia di persone malate e ferite senza alcuna assistenza medica, con infenzioni che li avrebbe condotti, quasi certamente, ad una morte sicura. All'arrivo allo scalo varesino gli otti haitiani sono stati accolti dal Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che ha voluto esprimere tutta la sua solidarietà a queste persone, mostrando loro la vicinanza del nostro Paese.

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