Con l’arrivo della stagione invernale si presenta, immancabilmente, l’influenza. Febbre, mal di testa, raffreddore, un senso generale di malessere e spossatezza.
Con l’arrivo della stagione invernale si presenta, immancabilmente, l’influenza. Febbre, mal di testa, raffreddore, un senso generale di malessere e spossatezza sono tra i sintomi più comuni, che spesso compaiono improvvisamente, dato il breve periodo d’incubazione (circa due giorni) del virus. In altri casi, invece, la malattia può colpire l’apparato gastrointestinale, causando nausea, diarrea e vomito. Nonostante il periodo di maggiore incidenza dell’influenza, ben distinta dai comuni malanni di stagione, sia compreso tra fine dicembre e fine febbraio, non sono già mancati diversi casi di contagio. Tra loro vi è una giovane donna residente a Pavia, che ha contratto il virus A/H3N2, identificato dal Laboratorio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Università di Parma come il primo di tipo A della stagione. È possibile conoscere - anche se con un certo margine di errore - l’impatto complessivo del/dei virus; il rapporto InfluNet, redatto dall’Istituto Superiore di Sanità con il supporto del Ministero della Salute, permette infatti di stimare l’incidenza stagionale dell’influenza. Analizzando le informazioni settimana per settimana, i risultati del report consentono di determinare con sufficiente previsione “l’inizio, la durata e l’intensità dell’epidemia”. Per quanto riguarda la settimana compresa tra il 22 e il 28 ottobre, ad esempio, si sono registrati circa 71.000 casi di persone ‘influenzate’: in Lombardia la fascia d’età attualmente più colpita è quella compresa tra i 15 e i 64 anni. E, nonostante l’influenza non porti conseguenze gravi, non è tuttavia da sottovalutare l’impatto negativo che può avere su soggetti ‘a rischio’ o più fragili.