Da anni si cerca e ci si chiede se ci sarà mai un altro Michael Schumacher, quando forse il suo erede era proprio 'in casa'. Il figlio Mick davvero sulle orme del padre?
Un altro Schumacher c'è e, alla fine, beh... neanche a dirlo si chiama proprio Schumacher. Si è tanto parlato in questi anni di chi fosse davvero l'erede del campionissimo tedesco (di nomi né sono stati fatti diversi), per poi accorgersi che forse il vero successore era proprio 'in casa'. Com'è quel vecchio detto: "Tale padre, tale figlio", si ok è ancora presto per fare paragoni e per azzardare che sarà così, ma se "tre indizi fanno una prova" (la passione per i motori e l'automobilismo, innanzitutto, quindi la vittoria del campionato europeo di Formula 3 e, infine, il cognome che già di per sé è o quasi una garanzia), allora c'è da ben sperare. Da Michael a Mick: un altro Schumacher, insomma, che sbaraglia la concorrenza e si accomoda sul gradino più alto del podio. Ma il 19 anni, figlio del sette volte campione del mondo di Formula 1, è riuscito addirittura a fare meglio del papà che in Formula 3 trionfò all'età di 21 anni. L'ha battuto di due anni, dimostrando di avere ottime qualità ed in modo particolare di saper gestire molto bene un'eredità tutt'altro che semplice. "Un passo alla volta, penso gara dopo gara. Essere figlio di Michael può aprire delle porte in Formula 1, però bisogna sempre dimostrare il proprio valore. Mi concentro su me stesso, non sugli avversari, ognuno ha i suoi punti di forza e il suo percorso di crescita. Per questo non si possono fare paragoni". Parole importanti, che mettono in luce come lo stare con i piedi per terra sia da sempre uno degli insegnamenti fondamentali che gli hanno trasmesso i suoi familiari fin da piccolo e che oggi lui sta portando avanti. E chissà che un giorno il sogno di molti tifosi ed appassionati delle 'quattro ruote' non possa avversarsi. Appunto quello di rivedere un Schumacher nel Mondiale di Formula 1, magari anche trionfare di nuovo alla guida della Ferrari.