"A partire dai giorni attuali e sino al prossimo equinozio di primavera, qui alle medie latitudini le ombre proiettate in ogni momento del giorno, saranno sempre più lunghe dell'altezza dell'oggetto, della persona, dell'animale o della pianta che le avrà generate".
A partire dai giorni attuali e sino al prossimo equinozio di primavera, qui alle medie latitudini le ombre proiettate in ogni momento del giorno, saranno sempre più lunghe dell'altezza dell'oggetto, della persona, dell'animale o della pianta che le avrà generate.
Questo accadrà perché l'elevazione del sole sull'orizzonte, anche al mezzogiorno locale, qui alle nostre latitudini sarà sempre inferiore ai quarantacinque gradi, angolo di incidenza sotto il quale le ombre restano appunto sempre più lunghe dell'altezza di chi o cosa le avrà originate.
Se vogliamo stare qui attorno al nostro meridiano, questo fenomeno è iniziato domenica all'altezza di Bellinzona, lunedì verso Luino, martedì poco sotto Varese, mercoledì (oggi) qui attorno a Magenta, giovedì poco sopra Pavia, venerdì a Voghera (al quarantacinquesimo parallelo il Sole si eleva sull'orizzonte al 21 settembre proprio di quarantacinque gradi al mezzogiorno locale), sabato attorno a Serravalle Scrivia e domenica poco oltre Genova. Nei giorni successivi questo fenomeno via via si sposterà verso sud sempre di una trentina/quarantina di km al giorno. Misurare le ombre per credere!
Ah, a proposito... l'equinozio avverrà attorno alle quattro della notte tra sabato e domenica prossima, mentre qui a Magenta le dodici ore esatte di luce diurna saranno mercoledì 26 settembre.
Se i solstizi oscillano di poco attorno alla data convenzionale del 21 giugno e del 21 dicembre, questo non vale per gli equinozi, che sono sempre sfasati di un paio di giorni, a volte anche tre dalle date del 21 settembre e del 21 marzo. Questo dipende principalmente da un fatto sul quale ho già posto l'attenzione più volte, ovvero che nel nostro emisfero l'estate dura circa 94 giorni, sei in più dell'inverno che ne dura circa 88. Se estendiamo questo discorso anche alle stagioni di mezzo, l'accoppiata estate-autunno dura quasi dieci giorni in più di quella inverno-primavera.
Come mai? Il fenomeno in esame dipende in buona sostanza dall'orbita ellittica del nostro pianeta attorno al Sole, che ne occupa uno dei due fuochi (mentre nell'altro non c'è un bel nulla). Per la seconda Legge di Keplero in inverno, quando siamo nel punto più vicino al Sole, detto perielio, la Terra ha una velocità orbitale massima. Viceversa, in estate, quando raggiungiamo l'afelio, cioè il punto più lontano dal Sole, viaggiamo relativamente più piano lungo la nostra orbita, e ciò si ripercuote appunto sull'inizio dell'autunno, facendolo traslare un po' più in avanti. Per analoghi motivi la primavera qui da noi viene sempre anticipata e nell'emisfero australe vale chiaramente il discorso opposto.