Il turbighese, senza un braccio dopo un infortunio sul lavoro, ha raggiunto in bici la Norvegia per raccogliere fondi per la ricerca per la sclerodermia. Adesso il viaggio di ritorno, sempre in sella alla sua 'due ruote'. "Un'emozione unica - le prime parole".
Il primo pensiero inevitabilmente è andato alla famiglia, alla fidanzata, agli amici e poi al GILS (Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia) e a chi ogni giorno gli sta facendo sentire il suo affetto e la sua vicinanza. La voce è rotta dall’emozione, nel cuore e nella testa un mix di immagini e ricordi… e in fondo diversamente non avrebbe potuto essere. Cristian ce l’ha fatta: da Turbigo a Capo Nord, eccolo proprio là, in sella alla sua inseparabile bicicletta (il suo cavallo bianco, come è stato ribattezzato) alla meta, per ribadire ancora una volta che “non esistono barriere che non si possono superare; basta crederci, basta volerlo”, ma anche e soprattutto per raccogliere fondi per coloro che purtroppo sono costretti a combattere ed a confrontarsi con la malattia. “Faccio fatica a parlare – racconta lo stesso Cristian Malagnino – Dentro di me c’è un misto di gioia e commozione. E’ bellissimo essere riuscito a raggiungere il traguardo che mi ero prefissato; è bellissimo sapere che con questo viaggio si potranno aiutare le persone che stanno vivendo situazioni di difficoltà. Non nego che durante il percorso ci sono stati momenti di sconforto, attimi dove ho pensato non ce la faccio, mollo tutto, ma poi ti fermi qualche istante, ti guardi attorno e ti esce una forza enorme che ti fa andare avanti. L’obiettivo, in primis,