Cristian Malagnino e il suo viaggio verso la Norvegia per raccogliere fondi per la ricerca per la sclerodermia. Partito agli inizi di maggio ha già percorso 2 mila chilometri.
Il telefono squilla poco prima delle 12: “Ciao Cristian, come stai? Dove sei?”. “Ciao a tutti, in questo momento sono in Lituania, dopo avere percorso circa 2 mila chilometri”. La tabella di marcia, come da programma, alla fine è stata rispettata e il viaggio continua, o forse sarebbe più giusto dire che sta entrando sempre più nel vivo. Da Turbigo (meglio da Milano, dove è partito lo scorso 6 maggio) a Capo Nord in bicicletta, per quella che se da una parte è certamente un’impresa, dall’altra (la cosa più importante) è soprattutto un’esperienza di aiuto e sostegno a chi purtroppo è meno fortunato e si trova a confrontarsi con la malattia. Perchè il 40enne è stato fin da subito chiaro su quali fossero le motivazioni e gli obiettivi di questa sua nuova avventura: “Voglio raccogliere fondi da destinare al GILS e alla ricerca per la sclerodermia, ricordando ogni giorno quella frase, un vero e proprio motto, che mi accompagna ormai da tempo: Non mettere un punto alla tua vita, metti un virgola”. “Fa parte di me da diversi anni – racconta lo stesso Cristian Malagnino – da quando a causa di un infortunio sul lavoro mi è stato amputato il braccio destro. Sono momenti terribili, all’improvviso le tue certezze vengono meno e hai due strade davanti, restare fermo e non fare nulla oppure provare a ricominciare... e ho scelto la seconda”.
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