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Sport, Storie, Castano Primo

"La corsa, la mia medicina"

"Quando ho cominciato ad avere gli attacchi di panico, mi sono detto che avrei dovuto fare qualcosa per superarli. Mi sono messo a correre e ce l'ho fatta". La storia del castanese Massimiliano Bertini: oggi partecipa a 6 - 7 Ultra Trail all'anno.

La corsa come medicina. Una normale giornata di lavoro, una serie di interventi, poi all’improvviso quel senso di smarrimento e vuoto. “Era come se la terra sotto i piedi mi fosse venuta a mancare. Ero chiuso in bagno, bloccato e immobile, mentre fuori i colleghi mi cercavano”. Cosa stava succedendo? Cosa c’era? La diagnosi, alla fine, è stata attacchi di panico , ma Massimiliano, dopo un primo periodo quasi di sbandamento, non si è lasciato trascinare dagli eventi e dallo sconforto, anzi… “Dovevo assolutamente riprendere in mano la mia vita. Lo dovevo fare per me e per la mia famiglia – racconta il 45enne di professione infermiere di Castano Primo – Mi sono rivolto subito, allora, ad alcuni medici e ho cominciato a seguire una cura. Non stavo bene, però; non mi sentivo a posto con me stesso e con il mio corpo (sono arrivato a pesare 120 chilogrammi), così tra me e me, mi sono detto che avrei dovuto trovare forse un’altra strada per ripartire”. Sì, ma quale? “Già, era proprio questa la domanda che continuava a girarmi in testa, senza inizialmente trovare una risposta – prosegue Massimiliano Bertini – Fino a che un giorno confrontandomi con mia moglie è uscito il discorso corsa. Perché non provi? Sono state le sue parole. Perché no? Ho ribadito io”. E da quel momento, dunque, eccolo indossare maglietta e pantaloncini e via a correre. “Era per me un mondo totalmente sconosciuto – ricorda – Qualche volta ero uscito per qualche giro in bicicletta, ma nulla di più. Ci ho voluto, comunque, provare e oggi appunto la corsa è diventata un’inseparabile compagna. Soprattutto sono riuscito a ridurre e in gran parte ad eliminare gli attacchi di panico. Certo, insieme sono seguito anche da uno psicoterapeuta, però i benefici e le sensazioni che provo quando corro sono stati e sono fondamentali”. Anzi, Massimiliano non solo si è cimentato e si cimenta con la classica ‘corsetta’, bensì ha fatto molto di più. “Fin da subito ho scelto per percorsi immersi nella natura – spiega – Mi servivano a rilassarmi e a ritrovare l’equilibrio personale. Quando sentivo che l’ansia stava prendendo il sopravvento, mi infilavo le scarpe e andavo. Sono arrivato in alcuni momenti ad uscire 2 – 3 volte al giorno e anche la sera. Mi davo un obiettivo, per quanto concerne il chilometraggio, e ogni volta aggiungevo sempre un ulteriore tassello. Poi, durante una visita alla fiera ‘Fa la Cosa Giusta’, mi sono imbattuto in un libro (‘Elogio del limite’) e da lì ho voluto tentare, come si dice, di alzare l’asticella della mia esperienza di corsa”. Dai normali e classici giri tra gli alberi e la vegetazione attorno a casa e nel territorio vicino alla città dove vive (Castano, ndr), insomma, eccolo all’Ultra Trail. “Il primo passo, pertanto, è stato contattare un allenatore ed esperti in materia – conclude – E oggi sono arrivato a partecipare a 6 – 7 competizioni all’anno di varie difficoltà e caratteristiche, allenandomi quattro giorni alla settimana, suddivisi tra uscite vere e proprie, ginnastica ed esercizi specifici. Correre, alla fine, è stata davvero una medicina importante”.

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