Gli ottavi di finale di Champions League hanno sentenziato l'uscita anticipata dalla Coppa di alcuni dei cosiddetti grandi club. Non serve solo comprare i nomi da copertina.
Gli ottavi di finale d Champions League ci ha regalato le eliminazioni di squadre accreditate per entrare nei fantastici otto. Parliamo di Psg, Chelsea, Manchester United e dei loro mister super pagati (Emery, Conte e Mourinho). Non solo gli allenatori, però, perchè prima di tutto bisogna partire dalle formazioni vere e proprie, composte da campioni di grande livello, ma forse senza quel giusto spirito di sacrificio e quell'umiltà che sono fondamentali per proseguire il cammino in simili competizioni. I fuoriclasse servono, certo, ma non sono sufficienti per trionfare, senza dimenticare come il più delle volte è mancato anche il gioco. Prendiamo, tanto per cominciare, il Manchester (una gara brutta quella impostata dallo 'Special One' contro il Siviglia di Montella), oppure il Paris Saint Germain, che sono anni che sta continuando a spendere milioni e milioni di euro senza ottenere risultati in campo europeo. Non basta, insomma, solo il nome altisonante e da copertina, e qua subentrano i cosiddetti mister che indicano o addirittura obbligano facendo i 'capricci' per avere questo o quel calciatore. Loro a casa, dunque, e gli altri che vanno avanti. Società, molto probabilmente, meno quotate che continuano la 'corsa' verso la finalissima. Due su tutte, il Siviglia di Montella e la Roma di Di Francesco; noi, in fondo, speriamo che possano proseguire ancora di più e che siano da esempio per gli altri super team che tutti gli anni si svenano per prendere i migliori e poi puntualmente si trovano a dover salutare la 'Coppa dalle grandi orecchie' in anticipo.