Consumi, stop al cibo falso a tavola: da Milano a Pavia, da Brescia a Sondrio, da Bergamo a Varese: nei mercati di Campagna Amica della Lombardia scatta la raccolta firme.
Da Milano a Pavia, da Brescia a Sondrio, da Bergamo a Varese: nei mercati di Campagna Amica della Lombardia scatta la raccolta firme sulla petizione #stopcibofalso, per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola. Si tratta – spiega la Coldiretti regionale – di una mobilitazione popolare nei confronti dell’Unione Europea per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana. Nel carrello della spesa, infatti, è a rischio “fake” un prodotto alimentare su quattro, che non riporta obbligatoriamente l’origine in etichetta. Quest'oggi, giovedì 22 febbraio, sarà possibile aderire all’iniziativa nel farmers’ market di Campagna Amica a Monza in via Romagna dalle 9.30 alle 12, a Tirano (Sondrio) e Morbegno (Sondrio) dalle 8 alle 12, mentre a Pizzighettone (Cremona) presso il Torrione del Guado dalle 9 alle 12. Venerdì 23 febbraio la raccolta firme continuerà nel mercato degli agricoltori a Sondrio, dalle 8 alle 12, a Bergamo in piazza Pontida e a Varese dalle 9 a mezzogiorno. Nella mattinata di sabato 24 appuntamento a Milano in via Ripamonti 35, a Pavia in piazza del Carmine, a Brescia in via San Zeno 69, a Cerese di Borgo Virgilio (Mantova), a Mariano Comense (Como). Domenica 25 febbraio, chiude la settimana il mercato di Campagna Amica a Rivolta d’Adda (Cremona) in piazza Vittorio Emanuele II, dalle 9.30 alle 12. “Questi – spiega Danilo Marino, Responsabile Campagna Amica Lombardia – sono solo alcuni appuntamenti, a cui ne seguiranno altri nelle prossime settimane nei farmers’ market su tutto il territorio regionale. È poi possibile firmare anche on line sui siti www.coldiretti.it e www.campagnamica.it”. "L’obiettivo – conclude la Coldiretti Lombardia - è dare la possibilità a livello europeo di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti dopo che l’Italia, affiancata anche da Francia, Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania e Romania, ha già adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come latte e derivati, grano nella pasta e riso".