Ad un mese dalla sua scomparsa, il Museo Storico di Cuggiono ricorda il diacono. Le testimonianze di chi lo ha conosciuto. Messaggi pieni di amore e di grandi emozioni.
Ad un mese dalla morte di Giovanni Visconti, desideriamo ricordarlo attraverso le parole di alcune persone che gli sono state particolarmente accanto, al di fuori della vita famigliare. Abbiamo incontrato Don Franco Roggiani, il quale ha esordito con parole che immediatamente inchiodano e fanno riflettere: “nessuno si accorgeva dell’umiltà e della grandezza di quest’uomo”. Con lui ripercorriamo i toccanti momenti del funerale e subito Don Franco sottolinea l’importanza della figura del Diacono Giovanni: un uomo che “ voleva bene “ alla Chiesa e alla comunità in cui viveva. Da quando fu ordinato Diacono si mise al servizio dei Parroci e dei Coadiutori del Decanato ( che comprende circa 85000 persone). Oggi, solo quattro Sacerdoti possono dedicarsi alla formazione dei giovani, a causa delle scarse vocazioni sacerdotali, perciò la figura di Giovanni, che si era umilmente messo al servizio di ben 18 parrocchie, era fondamentale. Essere Diacono implica cinque anni di preparazione e circa 40 esami di teologia da sostenere. Significa avere la massima disponibilità nella cura dei vari responsabili dei servizi rivolti alla comunità. Significa “servire la carità” . Significa consolare persone sofferenti e accogliere con un sorriso chi ha bisogno di fiducia. Giovanni Visconti era tutto questo e molto di più. Sì, perchè era sempre aggiornato negli studi: suo compito era anche formare tutti gli operatori pastorali (dai catechisti, ai direttori degli oratori, per finire con i missionari e andare oltre). A nessuno Visconti rifiutò qualcosa. Con disponibilità, umiltà e semplicità si metteva al servizio della comunità. Con massima passione e competenza, si prodigava nel riordino dell’ Archivio parrocchiale e comunale. Visconti amava Cuggiono, dove era nato e cresciuto. Una grande passione lo spinse a ricostruire la storia di questa cittadina con meticolosa attenzione. Era membro attivo del museo storico civico – ricorda il suo ex presedente Gianluigi Garavaglia – A Lui Gianni si rivolgeva per comunicare di volta in volta le sue scoperte storiche. Durante un incontro, Garavaglia ci ricorda che casualmente vennero ritrovati da Visconti dei documenti riguardanti l’importante e storica famiglia Cuggionese Bossi. Scoperta casuale e stimolante, che il nostro concittadino, amante della storia, in seguito approfondì e indagò con rigore scientifico. Se Visconti era una persona schiva, diventava loquace quando venivano poste domande riguardanti le sue competenze storiche: è così che lo ricordano i soci del Museo storico civico di Cuggiono. Parole commosse vennero inviate dagli U.S.A., dopo la sua morte, anche dal pilota americano Mark Spezia, molto legato al nostro territorio.