La storia del 40enne Andrea Ferrario, non vedente, diventato giocatore di bowling. Si allena al bowling Nerviano, seguito dal pluricampione e maestro Roberto Primavera.
Quando si dice un vero e proprio colpo di fulmine. Galeotta fu quella serata con gli amici, ma forse mai avrebbe immaginato che di lì a poco e a 40 anni il bowling sarebbe diventato un appuntamento fisso una volta alla settimana. Giorno e orario, insomma, sono sempre gli stessi (il mercoledì, alle 21 circa), giusto il tempo di raggiungere le piste di Nerviano e via si comincia a giocare. I casi della vita e, in fondo, fino a qui non ci sarebbe nemmeno nulla di particolare (chissà quanti, infatti, iniziano a praticare una disciplina per una semplice coincidenza e in età adulta), se non fosse che Andrea è non vedente. “Eh già, sono cieco – racconta lo stesso Andrea Ferrario, di Parabiago – Però credetemi, non è assolutamente un limite, o meglio io non l’ho mai pensata e mai la penserò in questo modo”. La forza di volontà, la determinazione e la tenacia, tutte doti e qualità che sono tra le sue principali caratteristiche. “Perché è così che deve essere – continua – Quando mi è stato detto che avevo perso la vista, avrei potuto fare due cose: chiudermi in me stesso oppure provare e riprendermi in mano la vita e ripartire. Ho scelto la seconda strada e oggi essere qui a giocare a bowling è un traguardo eccezionale”. Chi l’avrebbe mai detto? Chissà quante volte gli sarà girata in testa questa domanda. “E’ nato tutto per caso – ricorda – Una sera sono andato con alcuni amici al Bowling Nerviano e quasi per scherzo ho fatto una partita. In quell’occasione ho provato delle belle sensazioni e mentre eravamo sulla pista ecco che si è avvicinato il signor Roberto Primavera (maestro e pluricampione, direttore della struttura e con alle spalle diversi titoli regionali, nazionali ed europei)”. Quattro chiacchiere, uno scambio di battute e tra i due è subito nata una grande complicità. “Sono alcuni che alleno Andrea – spiega appunto Roberto Primavera – Mi sta dando enormi soddisfazioni. Sinceramente non sapevo come sarebbe potuta andare; da diverso tempo, infatti, preparo i ragazzi della Sesamo Rho (giovani diversamente abili) ed altri atleti ‘special olympics’, ma mai mi ero trovato a confrontarmi con una persona non vedente. Da quando abbiamo iniziato, passo dopo passo è bello leggere