L'intervista a Matteo Piano, centrale e capitano della Powervolley Revivre Milano. Da Asti a Busto Arsizio, con uno scudetto, due coppa Italia e 3 Supercoppe in bacheca.
Più di due metri di ragazzo, 27 anni sulle spalle, maglia numero 11 d’ordinanza e fascia di capitano: questo è Matteo Piano, centrale di Asti, uno scudetto, 2 Coppa Italia e 3 Supercoppe all’attivo, e un argento olimpico conquistato con la Nazionale italiana a Rio nel 2016. Che vuole guidare la Powervolley Revivre Milano a conquistare qualcosa di importante. “Mi trovo molto bene qui. Ho giocato in non moltissime squadre, Piacenza, Città di Castello e poi a Modena, ma sono stato fortunato a giocare sempre in belle realtà. Ho scelto di sposare quest’anno il progetto ambizioso di Milano, ci credo molto, ma quando fai queste scelte non sai come andrà. Sono quindi molto contento di quello che stiamo facendo, giorno per giorno. Dobbiamo essere ambiziosi e puntare in alto a livello di classifica, andare a sfidare le big con molto agonismo. Dobbiamo credere nei nostri mezzi”. Giochi lontano da casa, dalla tua Asti, ma anche lontano dalla casa della Powervolley Milano… “Siamo ospitati con molta cura in questa città che la pallavolo la conosce bene, anche se al femminile. Cerchiamo di portare la pallavolo a Milano giocando a Busto e la pallavolo maschile a Busto giocando con la maglia di Milano. È bello conoscere queste nuove realtà. Io sono di indole nomade, mi piace esplorare luoghi. Ma a casa ci torno, quest’anno sono fortunato a giocare abbastanza vicino: ho un grandissimo legame con la mia città e con gli astigiani”. Facciamo allora un appello ai nostri lettori per venire a vedervi al PalaYamamay: “Penso sia una grande opportunità avere nella stessa città due grandi realtà della pallavolo, che vanno d’accordo e che stanno bene insieme. Tutti i weekend c’è l’opportunità di vedere delle belle partite. Il nostro gioco è diverso rispetto a quello femminile, ma altrettanto divertente. E il PalaYamamay è un palazzetto bellissimo, che se fosse sempre pieno diventerebbe uno dei più begli impianti del volley maschile italiano in cui giocare”. E allora: cosa aspettiamo a riempirlo?