Le origini del panettone sfumano a tratti nella leggenda. Sono due le storie che godono di maggior credito. Dolce tipico di Milano, ma anche una vera 'icona' del Natale.
Le origini del panettone sfumano a tratti nella leggenda. Sono due le storie che godono di maggior credito: Messer Ulivo degli Atellani, falconiere, abitava nella Contrada delle Grazie a Milano. Innamorato di Algisa, bellissima figlia di un fornaio, si fece assumere dal padre di lei come garzone e, per incrementare le vendite, provò a inventare un dolce: con la migliore farina del mulino impastò uova, burro, miele e uva sultanina. Poi infornò... ed ecco la seconda versione: il cuoco al servizio di Ludovico il Moro fu incaricato di preparare un sontuoso pranzo di Natale, ma il dolce, dimenticato per errore nel forno, quasi si carbonizzò. Vista la disperazione del cuoco, Toni, un piccolo sguattero, propose una soluzione: “Con quanto è rimasto in dispensa – un po’ di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce”. La ricetta tradizionale prevede: un impasto lievitato a base di acqua, farina, burro, uova (tuorlo), al quale si aggiungono frutta candita, scorzette di arancio e cedro in parti uguali, e uvetta.