La storia dell’Europa e della fede dei popoli europei è segnata da percorsi e vie che hanno segnato comunità, immaginario collettivo e sviluppo sociale. Il ‘cammino’ (il più noto è il Camino di Santiago, mentre per l’Italia la Via Francigena) condensano un misto di spiritualità, sacrificio, speranza, cultura e natura. La ‘Via Francisca’ del Lucomagno era un antico tracciato romano-longobardo, storicamente documentato, che da Costanza – centro Europa, attraversando la Svizzera, mediante il passo del Lucomagno, giungeva a Pavia e lì si collegava con la Via Francigena verso Roma. Tale percorso rappresentava una delle vie fondamentali di collegamento dal centro Europa con la Pianura Padana, riducendo in modo sostanziale il tragitto rispetto alle altre vie esistenti. Numerosi personaggi percorsero questo tracciato e, tra i più famosi, ricordiamo ad esempio San Colombano, morto a Bobbio nel 615, e gli imperatori Enrico II e Federico Barbarossa.La Via del Lucomagno è fondamentale per la storia della Chiesa e dell’Europa, poiché ricorda tutti i Concili di Costanza ove si recavano pontefici, vescovi di tutta l’Europa. Fino al 1846 (anno della costruzione del ponte di Melide), la Via Francisca del Lucomagno rappresentava la via più diretta da Milano per raggiungere Basilea o Costanza, attraversando il fiume Tresa a Ponte Tresa. In tempi recenti, anche sulla scorta del sempre più crescente e diffuso interesse per i cammini storico-religiosi, si è avviata la riattualizzazione della Via Francisca del Lucomagno, su proposta dell’Association Internazionale Via Francigena (AIVF) e dell’Associazione Amici Badia di Ganna. L’interesse storico culturale di questi percorsi è sempre più di rilievo, sia per la riscoperta delle nostra storia che per una sempre maggior sensibilità verso temi spirituali, naturalisti e alla ricerca dell’essenziale. Ecco allora che la Via Francisca riscopre nuova vita grazie all’interesse dei cittadini ed il sostegno delle istituzioni. Il progetto, che ha già cominciato a valorizzare il cammino in provincia di Varese, Milano e Pavia, coinvolge 49 enti italiani. Tra questi vi sono: Regione Lombardia, Provincia di Varese, i Comuni attraversati dal cammino, la Comunità Montana del Piambello, i Parchi Campo dei Fiori e Alto Milanese e il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, dove parte ufficialmente il progetto di valorizzazione della Via Francisca del Lucomagno, cammino che, dalla Svizzera, attraversa per intero la Provincia di Varese per poi giungere a Pavia e collegarsi con la Via Francigena. Il protocollo ufficiale è stato firmato giovedì 21 settembre. Nella mattinata di sabato 23 settembre è partito da Ponte Tresa, dove ha iniziato il cammino, al confine con la Svizzera, il primo gruppo di pellegrini italiani e svizzeri della Via Francisca del Lucomagno. La Via Francisca va da Costanza a Pavia ed è lunga complessivamente 510 chilometri, di cui 135 corrispondono al tratto italiano (sono invece 62 i chilometri in provincia di Varese). Le tappe principali sono Costanza, san Gallo, il Lucomagno, Bellinzona, Agno, Varese e Pavia. Gran parte della Via corrisponde a sentieri o piste ciclopedonali, per cui può essere agevolmente percorsa durante tutto l’arco della giornata e per l’intero anno, anche nella parte elvetica ove viene utilizzato il valico più basso dell’area. L’intero percorso può essere effettuato anche in mountain bike, considerato che alcuni tratti si trovano in aree boschive e presenta, soprattutto nella zona sino a Varese, dislivelli considerevoli. Lo scorso 21 ottobre un gruppo di 50 persone (molte locali) ha effettuato la camminata nel tratto da Cairato a Castelletto di Cuggiono, con attraversamento di Busto Arsizio. Ad attenderli a Castelletto il sindaco cuggionese Maria Teresa Perletti ed il Corpo Banstico Santa Cecilia.