Il terrore arriva sempre nei modi e nei tempi meno prevedibili. Era già successo a Nizza (dopo i fuochi d'artificio), piu volte in Germanaia, a Parigi e Londra. Ora Barcellona. E Cambrils. Dai sofisticati e dettagliati attentati di al-Quaida (che anche a Madrid fecero oltre 210 morti devastando quattro treni di pendolari) agli attacchi 'improvvisi' con macchine, furgoni e camion.
Erano intorno alle 17, Barcellona è piena come non mai visto il periodo estivo e di vacanza. Le Ramblas sono una meta gettonatissima e conosciuta in tutto il mondo. Il 'porto del mondo': aperto, culturale, accogliente. Un furgone, ma la facilità con cui ha agito andrà chiarita, si è lanciato sulla folla travolgendo decine di cittadini e turisti e causando 13 morti e quasi cento feriti. L'Isis ha rivendicato l'attacco e il premier spagnolo Mariano Rajoy ha confermato la "matrice jihadista" dell'attentato. Due persone sono state arrestate, ma si dà ancora la caccia ad una terza che potrebbe essere il conducente del furgone. E attorno all'una di notte un nuovo attacco è stato compiuto a Cambrils, città catalana a circa due ore d'auto da Barcellona. Sei civili e un poliziotto sono stati feriti. Uno è in condizioni gravi. Gli attentatori, che indossavano cinture esplosive, si erano lanciati con un'auto - un'Audi A3 - contro la folla nell'area pedonale del lungomare, ma sono stati intercettati dalla polizia che ha bloccato la vettura dei terroristi.
Ed in questa macabra conta... purtroppo vi è da registrare il decesso anche di un nostro connazionale: Bruno G., 35 anni, residente con la famiglia in zona piscina comunale di Legnano. Sulle Ramblas era con la moglie e i due figli (un maschietto di 3 anni e mezzo e una bimba di 7 mesi). Forse li ha aiutati a schivare il furgone impazzito, forse non ha fatto in tempo a reagire, ma sembra purtroppo, che per lui non vi sia stato nulla da fare. Dalle prime notizie ferito anche un cittadino di Cerro Maggiore.
Alcuni agenzie di stampa sono riuscite ad aver notizie piu precise a riguardo: "Un racconto terribile, quello fatto da Martina ai colleghi: la famiglia stava passeggiando sulla Rambla. Lei portava in braccio la figlia Aria, 7 mesi, in un marsupio agganciato al busto. Bruno la precedeva tenendo per mano l'altro figlio. Alessandro, 5 anni, che fra pochi mesi andrà in prima elementare. La serena passeggiata familiare si è trasformata ben presto in incubo. Bruno Gulotta sarebbe stato uno dei primi ad essere travolto dal furgone guidato dal terrorista. E la compagna avrebbe fatto solo in tempo a tirar via il bambino che il padre teneva per mano trascinndolo lontano dalla traiettoria del mezzo. Bruno Gulotta è rimasto a terra sanguinante, le gambe spezzate e scomposte ed è morto così, morto sotto gli occhi dei bambini".
La ditta informatica dove lavora Bruno G., l'uomo trentacinquenne di Legnano secondo fonti di stampa rimasto ucciso nella strage di Barcellona, ha pubblicato un necrologio stamattina sul proprio sito web. La Tom's Hardware scrive: "Ci stringiamo tutti con affetto alla compagna Martina e ai due figlioletti di Bruno".
"La notizia - si legge in un lungo articolo pubblicato in homepage questa mattina alle 9 - ci è giunta all'improvviso ieri sera nel clima spensierato della settimana di ferragosto. Il collega e amico Bruno Gulotta è stato travolto e ucciso da un infame terrorista nel cuore di Barcellona. Era lì in ferie, insieme con la sua compagna e con i due figli. Aveva postato su Facebook le tappe del suo percorso e tutto sembrava procedere come uno si aspetterebbe da un viaggio di vacanza. Una foto da Cannes, una dalle Ramblas di Barcellona. E poi quello che nessuno si aspetta: la morte di un giovane uomo, padre e compagno di vita della madre dei suoi figli".