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Nosate, Turbigo, Lonate

Depuratore: "Una storia infinita"

Legambiente: "Tanti tavoli di lavoro, ma risultati con il contagocce. La situazione è sotto gli occhi di tutti. Non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia".

"Tanti tavoli di lavoro, ma risultati con il contagocce". L'hanno ribattezzata una storia infinita, i rappresentanti di Legambiente, e dopotutto termine più azzeccato, forse, non ci poteva essere. Perchè quando al centro delle attenzioni c'è il depuratore di Sant'Antonino, tanti, tantissimi continuano a rimanere i dubbi, le perplessità e le domande. "A fine gennaio 2017 - dicono - era stato garantito dalla Società Tutela Ambientale Torrenti Arno Rile e Tenore, con ampio margine temporale, che la struttura avrebbe completato gli interventi di adeguamento e potenziamento entro il mese di giugno. Data questa già ampiamente lontana rispetto al cronoprogramma presentato in fase di dissequestro, nel lontano 2008. Eppure, nonostante significativi impegni economici della Regione, il depuratore ancora non ha raggiunto la piena operatività". Diversi i lavori che mancano per il completamento dell'opera: "Ad esempio, il collaudo di alcuni macchinari per l'ossidazione - continuano - l'attivazione del sistema dell'unità ad ozono per l'abbattimento dei colori e la sistemazione di parte del presidio di grigliatura. Si tratta di azioni sostanziali che, se completate in tempi brevi, non solo garantirebbero un miglior funzionamento dell'impianto, ma anche una migliore qualità ambientale". "Sembra di leggere una storia infinita - commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - dove tutto viene rinviato al libro successivo. Così è la situazione di questo depuratore. In tutti i tavoli di lavoro ai quali abbiamo partecipato sono emerse problematiche che, invece di diminuire, sono aumentate. E ciò ci fa riflettere sulla qualità della gestione dell'impianto. Nel frattempo facciamo un appello ai Comuni del varesotto affinché, nel più breve tempo possibile, si adoperino per completare il passaggio delle reti ad Alfa srl; solo così si potrà dare seguito al risanamento delle acque della provincia di Varese". I dati di Arpa disegnano, infatti, una situazione di perenne criticità dell’impianto. I controlli sull’operatività e funzionalità, secondo le frequenze e le modalità definite dal Dlgs 152/06, evidenziano una marcata difficoltà a far fronte ai carichi in entrata e, sostanzialmente, dal 2009 il depuratore viene annualmente dichiarato “non conforme”. “Il territorio è stanco di questa situazione – conclude Claudio Spreafico del Circolo Legambiente di Turbigo – A fronte di tanti tavoli di confronto durati quasi tre anni, i miglioramenti sono scarsi e le lacune moltissime. Nel frattempo il canale Industriale, a Nosate, continua a ricevere uno scarico ricco di schiume. Non possiamo abbassare la guardia, per questo chiediamo a Regione Lombardia di continuare a vigilare attraverso Arpa sia nella fase di valutazione del funzionamento degli interventi fatti sia nel periodo di monitoraggio".

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