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Attualità

Delpini 'dopo' Scola: le prime parole

L'ufficialità è arrivata proprio nelle scorse ore e conferma quanto già annunciato nella giornata di ieri. Mario Delpini è il nuovo Arcivescovo di Milano. Succede a Scola.

L'ufficialità è arrivata, come da programma, proprio nelle scorse ore e, alla fine, conferma quanto già annunciato nella giornata di ieri anche dalle colonne del nostro giornale. Mario Delpini è il nuovo Arcivescovo di Milano (succede, così, al cardinale Angelo Scola).

LA NOTA STAMPA UFFICIALE E IL SALUTO DEL CARDINALE SCOLA

Oggi alle 12, nella cappella Arcivescovile, davanti alla Curia, il cardinale Angelo Scola ha annunciato che monsignor Mario Delpini, già vicario generale della Diocesi di Milano, è stato nominato da Papa Francesco nuovo Arcivescovo di Milano. L’annuncio è stato accolto da un lungo e caloroso applauso. Monsignor Mario Delpini sarà il 144esimo arcivescovo ambrosiano. Il suo motto è Plena est terra gloria eius. "I nostri rapporti sono stati pressoché quotidiani e segnati da grande franchezza – ha sottolineato nel suo intervento il cardinale Angelo Scola, che scelse Delpini come vicario generale nel 2012 -. Abbiamo sempre preso insieme le decisioni dopo accurato confronto. Sono convinto che il Santo Padre, con la nomina di S. E. Mario Delpini, ha fatto un grande dono alla Chiesa di Milano e a tutte le donne e gli uomini che abitano le nostre terre. Di questo dono siamo particolarmente grati a Dio e al Santo Padre". Ripercorrendo i suoi sei anni alla guida della Diocesi, il cardinale Scola ha detto di "Aver avuto la fortuna di arrivare a Milano nel momento in cui la città ha ritrovato un ritmo nuovo, uno slancio nuovo, ha preso coscienza di essere una metropoli europea. Ma questo non è ancora tutto. Occorre trovare ancora una completezza di senso".

MI SERVE L'AIUTO DI TUTTI. GOVERNERO'CON IL CONSIGLIO EPISCOPALE

"Vivo questo momento con un acuta percezione della mia inadeguatezza per il ministero al quale mi ha chiamato Papa Francesco – ha confessato mons. Delpini -. Sono immensamente grato a Papa Francesco per questo segno di fiducia, ma questo non toglie che avverto tutta la sproporzione tra il compito al quale sono chiamato e quello che io sono". Per "Orientare il cammino di un popolo tanto numeroso e talora preso da dubbi» il nuovo Arcivescovo ha chiesto quindi di essere «accompagnato da molta preghiera e da quella testimonianza di santità operosa tanto presente nel popolo ambrosiano" e di essere sostenuto con il confronto, il consiglio, l’insegnamento «di tanti maestri di teologia e di ogni altro sapere che rendono così significative le istituzioni accademiche e i centri di cultura di cui Milano può vantarsi». Per il governo della Diocesi, inoltre, ha chiesto l’aiuto del Consiglio episcopale milanese che si è riunito nel pomeriggio. A Milano nessuno si senta straniero. La città metropolitana e la Diocesi devono interrogarsi su quale volto vorranno avere nel futuro: bisogna che io per primo e tutti gli altri impariamo ad ascoltare anche quelli che parlano lingue differenti e difficili da capire, perché nessuno si senta straniero e discriminato", ha detto. Ho, quindi, bisogno che tutti gli uomini e le donne che abitano in diocesi, da qualunque parte del mondo provengano, qualunque lingua parlino, aiutino la Chiesa ambrosiana ad essere creativa e ospitale, più povera e semplice, per essere più libera e lieta", ha aggiunto prima di concludere l’intervento. "Sarei contento se lo Spirito Santo incrementasse la gioia dei milanesi". Rispondendo alle domande dei giornalisti, mons. Delpini ha dichiarato: «La prima cosa che chiederò allo Spirito Santo è il dono della gioia. Papa Francesco, venendo a Milano ha ribadito che con il Vangelo viene la gioia. Sarei contento se lo Spirito Santo incrementasse la gioia di noi milanesi che siamo bravi, intelligenti, ma sempre un po’ scontenti, lamentosi". Alla domanda se si trasferirà dalla casa del clero dove attualmente risiede nell’appartamento del Palazzo arcivescovile, Delpini ha risposto: «Per ora nel Palazzo ci abita Scola e non ho nessuna intenzione di affrettare il suo trasloco. Poi ci penserò. È vero come ha detto il Cardinale nell’elogio che vivo in estrema povertà ma non è che sto sotto un ponte», ha chiosato con una battuta. Sulle scelte future per la Diocesi, Delpini ha sottolineato che "Papa Francesco, scegliendo il vicario generale, vuole indicare una continuità con il magistero del cardinale Scola. Penso che dovremo continuare sulla strada segnata dai vescovi che hanno guidato questa Chiesa", ha affermato ricordando Martini, Tettamanzi e Scola. "Costruiamo il dialogo sulla fiducia di un Dio che ci ama". Come primo messaggio alla città mons. Delpini ha evidenziato: «Il Papa è venuto alla Case Bianche come un sacerdote e quindi il messaggio che voglio dare sarà quello di un prete che considera irrinunciabile per la vita il rapporto con Dio. Sulla fiducia che esiste un Dio che ci ama si può costruire il dialogo con gli altri, anche in una città tanto secolarizzata e rispettosa della laicità come Milano".

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