La prima sperimentazione in Italia. Nei giorni scorsi, con un drone, si è verificato lo stato di degrado delle coperture in eternit in diverse strutture di Bergamo.
La prima sperimentazione in Italia. Si è partiti da Bergamo e l’idea è quella di portare questo tipo di attività anche nelle altre città e paesi della nostra Regione. Tenere sotto osservazione e soprattutto verificare lo stato di degrado delle coperture in eternit senza mettere a rischio l’incolumità dei tecnici: adesso si può; o meglio è stato fatto appunto a Bergamo, grazie all’utilizzo del drone e dei più avanzati supporti tecnologici. “La strada è quella giusta - ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Terzi - Innovazione a tutela dell’ambiente. Si tratta del primo passo della convenzione che è stata stipulata tra Regione Lombardia, Arpa Lombardia, Ats di Bergamo e Comune, per l’attività sperimentale di monitoraggio delle stato delle coperture in amianto. Siamo i primi in Italia che usano i droni assieme a tecnologie particolarmente innovative, per controllare nel dettaglio le varie situazioni. Fino ad oggi, infatti, tali operazioni erano fatte da tecnici con tutti i rischi connessi, anche legati all’altezza dei tetti”. Nello specifico, durante la giornata di presenza sul territorio della città, sono state esaminate varie strutture”.
"UN METODO CONCRETO PER TUTELARE LA SALUTE DELLE PERSONE"
“Il nostro obiettivo - ricorda l’assessore Terzi - è quello di tenere monitorato il territorio. Non tutte le coperture in amianto sono pericolose, bisogna tenere controllato lo stato e l’eventuale usura del manufatto. Con l’utilizzo di questi droni, particolarmente sofisticati, si potrà verificare lo stato di conservazione e decidere di programmare gli interventi secondo il grado di priorità”. “Anche a causa della scarsità di risorse economiche - conclude Claudia Terzi - è necessario pianificare una programmazione d’intervento. Abbiamo avviato un metodo sperimentale concreto e innovativo per tutelare la salute dei nostri cittadini, in particolare di quelli che vivono vicino a questi immobili. L’obiettivo futuro è quello di poter intervenire, un giorno, anche su quelli privati. Non in maniera vessatoria, ma per poter tutelare al meglio la salute dei cittadini”.