Centrodestra, Amministrare Insieme 2.0 e Movimento 5 Stelle: i commenti dei tre candidati sindaci delle tre liste uscite sconfitte da questa tornata elettorale.
Vincitori, ma soprattutto… vinti. Dal Centrodestra al Movimento 5 Stelle e fino ad arrivare ad ‘Amministrare Insieme 2.0’, è il momento delle analisi, delle riflessioni e delle valutazioni. Capire, confrontarsi (che cosa ha funzionato e cosa no) e soprattutto ripartire per organizzare l’attività in consiglio comunale (sui banchi dell’opposizione) e i prossimi 5 anni. “Adesso ci ritroveremo per vagliare il risultato del voto – commenta Paolo Bonini (candidato del Centrodestra, sostenuto da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia) – Un dato evidente è certamente l’astensionismo: se si tiene conto che negli ultimi 10 anni ad ogni tornata elettorale si è perso quasi il 10% a volta di elettori e guardando al fatto che la lista di Centrosinistra ha mantenuto le stesse preferenze del 2012, si può pensare che chi non ha votato è stato principalmente il nostro elettorato di Centrodestra appunto. Serve fare innanzitutto un’analisi di questo, mentre per quanto concerne il consiglio comunale, faremo un’opposizione costruttiva, dividendoci i compiti tra i due nostri rappresentanti eletti”. “Che dire, siamo soddisfatti e delusi allo stesso tempo – continua Mario Ceriotti, di ‘Amministrare Insieme 2.0’ – Soddisfatti, in quanto il nostro obiettivo minimo era riuscire ad entrare in consiglio comunale e ce l’abbiamo fatta. Prendete, poi, la lista di Centrodestra: le preferenze sono state 1048, ma vanno suddivise per i tre partiti che la sostenevano, quindi il nostro risultato è più che positivo e rilevante. Soddisfatti, allora, per questi motivi; delusi, invece, per essere arrivati dopo i 5 Stelle; pensavamo, infatti, di poter fare meglio in tale senso. Adesso lavoreremo per far crescere i giovani del gruppo che si sono avvicinati in questa tornata e che hanno ottime qualità professionali e umane”. “Siamo consapevoli di aver raggiunto un risultato che per noi è importante – conclude Emanuele Brunini, del Movimento 5 Stelle – Presentare il simbolo per la prima volta a Magnago, essere una nuova forza in un paese tendenzialmente abitudinario e statico, ma soprattutto avere la possibilità di stare in consiglio con un consigliere è un traguardo significativo La vera sfida inizia adesso: non vediamo l’ora di prendere in carico la nostra posizione e svolgere con criterio, qualità e forza il lavoro di opposizione. Certo, non pensavamo di vincere, conoscendo le abitudini ed il clientelismo ecclesiastico, associazionistico e familiare di Magnago e Bienate; avanti tutta, comunque, con il nostro programma e i nostri appuntamenti. E grazie ai 566 elettori che ci hanno dato fiducia”.