Il tennis in carrozzina. Campioni che hanno fatto delle loro disabilità un'ulteriore opportunità di crescita. E sabato scorso al TC Lombardo un pomeriggio di sfide.
Mauro, Diego, Angelo e Alessandro: quattro età differenti, quattro storie diverse alle spalle, ma tutti accomunati da quella grande passione che si chiama tennis. Campioni di sport e di vita, esempi e punti di riferimento, perché non esistono barriere al mondo che non si possono superare se hai volontà e passione e se ci credi. Forza, allora, giù dalla classica e normale sedia a rotelle, si sale su una specifica e apposita (già! Mauro, Diego, Angelo e Alessandro sono, infatti, paraplegici) e la partità può cominciare. Il tennis in carrozzina... molto più di una semplice attività sportiva, bensì un mix di emozioni, coinvolgimento, condivisione e soprattutto impegno. Basta osservarli anche solo per pochi minuti (durante una gara vera e propria, un allenamento oppure una dimostrazione), insomma, per rendersi immediatamente conto del grande lavoro che quotidianamente mettono sul terreno di gioco. Non ci si ferma praticamente o quasi mai: la preparazione costante e continua (2 - 3 volte a settimana, in alcuni casi pure di più), la coordinazione e la manualità da trovare, poi lo studio degli avversari che si andranno ad affrontare, fino al momento di dare il via al match (la concentrazione, la gestione delle energie e delle forze, il recupero tra una palla ed un’altra e dopo i vari set, ecc...). Esempi e riferimenti per tutti, dunque, atleti con la ‘A’ maiuscola che non si sono fermati e non si sono fatti abbattere dal destino beffardo che li ha colpiti, anzi hanno trasformato la loro disabilità in un ulteriore occasione e opportunità di crescita personale e per gli altri. Quando la vittoria (e loro ne hanno ottenute diverse) non arriva unicamente sul campo, ma dalla vita di tutti i giorni. (Foto Chicco Santulli)
ERA IL LONTANO 1987 QUANDO...
Era il lontano 1987... già, perché è proprio in quell’anno che In Italia è nato il tennis in carrozzina, quando un gruppo di ragazzi paraplegici toscani che praticavano il tennis tavolo (Enrico Rindi, Massimo Porciani, Alessio Focardi e Silvano Biagi), conobbero Giovanni Cantaffa, un calabrese emigrato in Svizzera che un giorno, dopo una seduta di allenamento sul tavolo di legno verde, portò i quattro amici con sé su un campo da tennis vero e proprio. Rindi, Focardi,
RACCHETTE E DIVERTIMENTO: SI GIOCA AL TENNIS CLUB LOMBARDO
Divertimento, emozioni e condivisioni... Tutti in campo, insieme, (giovani, adulti e bambini; uomini e donne), perché sabato scorso il Tennis Club Lombardo di via Sismondi a Milano ha visto protagonisti sui suoi campi da gioco alcuni dei suoi atleti con quattro campioni di tennis in carrozzina (Mauro, Diego, Angelo e Alessandro), all’interno delle iniziative organizzatie per la ‘due giorni’ di open day appunto dello storico circolo milanese.