Forse l'Italia dovrebbe prendere esempio
Si fa un gran parlare di ‘modello inglese’, di voler cambiare il calcio per portare “le famiglie allo stadio” ed offrire, nello stesso tempo, un prodotto migliore anche televisivamente parlando, ma in concreto cosa viene fatto per fare che tutto ciò accada? A guardare il calcio italiano in questo momento, la risposta è semplice: niente! Ci sarebbe un lunghissimo discorso da fare, ad esempio sull’arretratezza degli stadi che sono rimasti ancora ad Italia ’90 o sull’eccessiva connivenza tra società e gruppi di ultrà, ma soffermiamoci per un momento su una semplice questione di calendario. In Inghilterra, la nazione che viene sempre presa ad esempio quando si parla di “come dovrebbe essere il calcio”, durante le vacanze di Natale il campionato, invece di fermarsi, moltiplica le partite. Il motivo è logico: il calcio viene pensato come prodotto per le famiglie ed il periodo dell’anno in cui queste famiglie spendono del tempo insieme è quello che va da Natale all’Epifania. Quindi la Federazione Inglese fa in modo che durante il periodo natalizio si giochino anche cinque partite in due settimane tra campionato e coppa, spesso con offerte speciali proprio per quelle gare, in modo da portare più gente allo stadio che si ‘regala’ una partita di alto livello o anche solamente uno svago davanti alla tv. In Italia, invece, il campionato si ferma per due settimane, fallendo clamorosamente questa opportunità gigantesca, adducendo come scusa quella dei “campi troppo gelati in quel periodo dell’anno” e delle “troppe partite”. Ma, sicuramente, l’Inghilterra non è un paese tropicale e se ci sono troppe partite è anche colpa dei quattro turni infrasettimanali che il calendario impone. È così difficile capire che, forse, sono proprio queste le opportunità da cogliere per riportare finalmente le famiglie allo stadio? Eppure nulla si muove... Almeno per ora!