La risorsa dei Navigli. L’associazione ‘Riaprire i Navigli’ e la proposta di intervento per recuperare e far rivivere una storica opera. Il vicepresidente del Consiglio Regionale, Fabrizio Cecchetti, ha presentatato mozione in Consiglio.
"Rifacciamo Milano con l’acqua...”. Molto più di un semplice messaggio, ma un’idea e una proposta chiara e precisa a firma dell’associazione ‘Riaprire i Navigli’. Perché sono proprio i Navigli Lombardi (uno dei simboli di Milano e del nostro territorio) e appunto la volontà di riaprirli, il fulcro centrale di un progetto che partendo dal presente guarda con grande e particolare attenzione al futuro. E dove istituzioni e popolazione avranno un ruolo centrale e saranno partecipi. I Navigli, infatti, hanno caratterizzato per secoli il nostro capoluogo come città d’acqua: l’apertura di quelli coperti tra il 1929, in pieno periodo fascista, e gli anni ‘60, da via Melchiorre Gioia alla Darsena passando per la Cerchia dei Navigli, rappresenterà il segno più forte e significativo della Milano di domani. Da qui, dunque, l’idea di ricostruirli seguendo il senso dell’acqua stessa, da Cassina de’ Pomm, là dove il Naviglio Martesana oggi si infossa sotto via Melchiorre Gioia, verso la conca fino alla Darsena, ripristando, nel contempo, il grande sistema idroviario milanese e lombardo e restituendo al capolugoo e alla nostra regione la navigabilità dei suoi canali dal Lago Maggiore e da quello di Como arrivando al Ticino ed all’Adriatico. “Il progetto - spiegano - comporterà la definizione di un programma edilizio dettagliato riguardante tutte le opere necessarie alla realizzazione dei Navigli e alla valorizzazione delle aree al loro intorno. I costi complessivi, poi, sono assolutamente sopportabili anche in questa particolare congiuntura economica. Realizzazione che potrà essere finanziata in modo particolare utilizzando risorse private, ricorrendo al project financing, a sottoscrizioni popolari e a fondi europei. Il nuovo Naviglio sarà fonte di nuove opportunità”.
COSTI, TRAFFICO, ANIMALI E LA 'MOVIDA'
Costi, impatto sul traffico, la ‘movida’ ecc... tutti fattori presi molto attentamente in considerazione. Come sarà allora il presente e soprattutto il futuro? Nello specifico, per quanto concerne appunto la spesa, il preventivo complessivo delle opere di architettura e ingegneria è stimato tra 150 e 180 milioni di euro, meno del costo di 2 chilometri di metropolitana. Quindi, l’impatto sul traffico: l’attuale Cerchia dei Navigli sarà a traffico limitato riservato ai soli residenti ed al passaggio dei mezzi pubblici di superficie. Il traffico oggi può in parte essere trasferito sulla Cerchia dei Bastioni, come già progettato e verificato dal Comune di Milano. In più, con la nuova linea M4, il passaggio sulla stessa Cerchia e nel suo interno è destinato a ridursi sensibilmente. Ancora, il problema della ‘movida’ non è assolutamente legato alla presenza dell’acqua, ma alla regolamentazione più generale delle attività commerciali. Infatti, nel capoluogo ci sono tali zone pure dove non ci sono i Navigli (piazza Vetra, Colonne di San Lorenzo, corso Garibaldi - Como, Sempione - Arco della Pace). Infine, l’ultimo interrogativo che in molti si fanno è legato all’aumento di zanzare e topi. Le zanzare, va detto, proliferano nell’acqua stagnante e non in quella corrente; mentre i topi vivono tra i rifiuti e non mettono le radici intorno all’acqua pulita. La cattiva fama che avevano i Navigli prima che fossero chiusi deriva dal fatto che in epoca antica venivano utilizzati come fognature. Inoltre, è importante precisare e sottolineare che gli stessi non andranno e non dovranno mai andare in secca.
"OCCASIONE UNICA PER TURISTI E LAVORO"
“Con questa iniziativa vogliamo far spiccare il volo a Milano e a tutta la Lombardia. Riaprire i Navigli è una sfida che vogliamo giocare fino in fondo: significa rendere il capoluogo ancora più bello e attrattivo, proiettarlo verso il futuro, disegnare nuovi spazi urbani e paesaggi e favorire nuove opportunità di lavoro per tutti i lombardi.