Ardono i cattivi pensieri...
Come i bustocchi ben sanno, il rogo ha la funzione di liberare la città dai guai del passato, oltre a quella di bruciare l’inverno e di allontanare il buio, come nei più antichi riti popolari che propiziavano la rinascita della natura. In genere le famiglie erano solite sottolineare la festa del “dì scenèn” con una robusta cena a base di uno dei piatti tradizionali della cucina bustocca, il risotu cunt’ a lüganiga. La leggenda dice infatti che le donne che temevano il giudizio della Giöbia e volevano ingraziarsela, la prendevano per la gola preparando il risotto di cui era ghiottissima. Pur con motivazioni ben differenti... la tradizione continua a rivivere ogni ultimo giovedì di gennaio con momenti di aggregazione, festa e folclore. Oltre all’immancabile risotto con la luganiga. Se a Busto Arsizio i tradizionali ‘fantocci’, legati all’attualità, sono stati bruciati in centro, a Magnago, Inveruno e Turbigo il ‘rito’ si è svolto intorno ai tipici falò. Tanta gente, vin brulè, tè caldo e un po’ di chiacchere... ma soprattutto tanta voglia di star insieme e preservare le ricorrenze della tradizione.