Ma che cos’è (davvero) il calcio? Chissà quante volte forse vi sarete fatti questa domanda. Perché dietro il pallone che rotola sull’erba, dietro i classici e canonici 90 minuti e dietro un’azione, un tackle o un gol c’è molto di più. C’è un mondo intero che vi ruota attorno. Non fermatevi, allora, a guardare solo la palla… E Ruud Gullit (già, proprio lui, uno dei simboli e un’icona del calcio di qualche anno fa; il campione con la ‘C’ maiuscola, capace di stupire con le sue giocate e di vincere con la classe, la tecnica e la grinta), alla fine, non l’ha assolutamente fatto. Anzi, partendo appunto da quel mondo che l’ha visto protagonista, ha deciso di raccontarsi e soprattutto di raccontare episodi, aneddoti, storie, ricordi e come si dovrebbe guardare davvero una partita. Benvenuti, insomma, all’accademia calcistica del ‘Tulipano Nero’ o ‘Simba’ (i due soprannomi con i quali era ed è tuttora conosciuto), dove nulla è scontato e dove il calcio è coinvolgimento e condivisione. Dal terreno di gioco alle pagine di un libro (il suo), ‘Non guardare la palla’ (questo il titolo; e che in queste settimane sta presentando: l’altra sera, ad esempio, era a Milano al Mondadori Megastore di piazza Duomo), Gullit, grazie alla personale e privilegiata prospettiva di calciatore, allenatore e campione spiega quello che bisogna tenere d’occhio nei fatidici 90 minuti. Parola dopo parola, quindi, ci sono le decisioni tattiche, le formazioni, le caratteristiche dei singoli giocatori, i momenti chiave, gli aneddoti e le storie che hanno caratterizzato i suoi trascorsi nel grande Milan di Arrigo Sacchi, di Marco Van Basten e Frank Rijkaard (che insieme a lui formavano il mitico trio olandese), passando poi per il periodo alla Sampdoria e fino ad arrivare al successo nel campionato Europeo del 1988 con l’Olanda ed alla vittoria del Pallone d’oro del 1987. Un insieme di ricordi e nozioni, insomma, per rivelare ogni segreto del gioco più amato dagli italiani. (FOTO ELIUZ PHOTOGRAPHY)