Dopo l'intervento delle opposizioni, adesso la parola passa al sindaco Fabio Merlotti, che ci tiene a fare alcune precisazioni in merito. "Decisione con gli altri Comuni".
Dopo il comunicato uscito nei giorni scorsi, scritto dalle opposizioni, in merito al voto contrario dell’attuale Amministrazione alla chiusura dell’inceneritore Accam di Busto Arsizio entro il 2017, il sindaco Fabio Merlotti ci tiene a dire la sua: “La decisione presa non è mia individuale, ma di concerto insieme agli altri 27 Comuni che fanno parte di questa partecipata pubblica al 100%. Non è stata fatta alcuna marcia indietro rispetto al programma elettorale o alle intenzioni di salvaguardare la salute dei cittadini, solo sono cambiate importanti condizioni che non hanno più reso praticabile la via della chiusura entro l’anno prossimo. Una di queste era che se avessimo votato pro chiusura, questo avrebbe portato a dichiarare il fallimento della società, facendo intervenire il curatore fallimentare, che avrebbe liquidato i creditori, mettendo in vendita anche gli impianti a società private, che non hanno a cuore nient’altro se non il proprio profitto. Questo avrebbe significato avere un inceneritore a pochi chilometri da casa, aperto non solo fino al 2021, ma fino a chissà quando”. Scegliere di prorogare la chiusura al 2021 è stato quindi scegliere il male minore: “Tra le altre cose, lo scenario economico era cambiato: per garantire la continuità aziendale, Accam voleva realizzare nell’area di Borsano un impianto Forsu, lo stesso che anche Legnano, tramite la sua partecipata Amga, sta per realizzare a 3 chilometri chilometri da lì. Un’opzione che, quindi, è tramontata e a cui abbiamo cercato di porre rimedio nel migliore dei modi possibili”.