Un incontro è in programma questa sera nel salone dell'oratorio Paolo VI, con Caritas Ambrosiana e cooperativa Intrecci. Parlare, confrontarsi e soprattutto capire.
S i, no, forse... Perché quando al centro dell’attenzione c’è il delicato tema dei migranti e dell’ospitalità, i pareri, il più delle volte, sono contrastanti. Tra chi si dice favorevole e chi, invece, è esattamente all’opposto, allora mai come oggi, forse, serve ed è necessario parlarne e confrontarsi. Proprio partendo dalla parola e dal confronto, ecco che questa sera (venerdì 2 dicembre), nel salone dell’oratorio Paolo VI, la Comunità Pastorale Santo Crocifisso (le Parrocchie di San Zenone e Madonna dei Poveri) ha organizzato un incontro per riflettere sul significato e sulle modalità concrete dell’esperienza appunto dell’ospitalità diffusa, tanto insistentemente richiamata e proposta a tutte le Comunità dal Papa e dal Vescovo. “Siamo consapevoli che non è una proposta facile e senza problemi - si legge sulla ‘Vita della Comunità’, l’informatore settimanale delle attività parrocchiali, a firma di don Piero - Anche se non è un azzardo in quanto poggia su alcune attenzioni maturate nelle precedenti esperienze. L’obiettivo di questo incontro, pertanto, sarà il confrontarci con la saggezza di chi sa di non avere in tasca la soluzione dei problemi, ma è curioso di riuscire a capire di più e avverte la responsabilità di fare ciò che gli è possibile. Vogliamo provare a guardare a questo problema, individuando il volto delle persone coinvolte e rifiutandoci di usarli un’altra volta al fine di ottenere altri risultati e di difendere comunque le posizioni in cui siamo arroccati. Queste persone, prima che problemi, sono fratelli alla ricerca di una condizione umana più accettabile, che comunque è loro diritto avere. Siamo invitati anche a superare la paura: il confrronto con culture diverse non porta affatto a perdere la nostra identità. Questo e altro ancora affronteremo, con Luca Bettinelli (Caritas Ambrosiana) e Oliviero Motta (responsabile cooperativa ‘Intrecci’)”.