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Salute, Legnano

Tre pacemaker senza fili

Sono stati impiantati a tre pazienti. L'operazione è stata messa in campo dal Dipartimento Cardiovascolare dell'ASST Ovest Milanese. Nuova qualità di vita.

Sono entrati in sala Angiografica di Elettrofisiologia dell’ospedale di Legnano tra maggio e giugno di quest’anno. Parliamo di una donna di 56 anni, della provincia di Varese, di un uomo di 65 anni e di un’altra signora di 88 della provincia di Milano. E’ stato impiantato loro un pacemaker senza fili, un dispositivo mai utilizzato nei nostri ospedali. Una tecnologia innovativa che inserisce il Dipartimento Cardiovascolare aziendale fra i pochi centri pubblici lombardi in grado di offrire tale cura al malato. Ricordiamo, infatti, che questo tipo di intervento può essere eseguito unicamente negli Ospedali dotati di una unità operativa di Cardiochirurgia o di Chirurgia Toracica; a Legnano i reparti sono presenti entrambi. Ora i pazienti stanno bene e sono tutti rientrati a casa. I tre interventi sono stati eseguiti dal dottor Massimo Pagani e dal dottor Matteo Mariani. M come si procede? Il paziente viene portato nella sala Angiografica, è sveglio e solo viene effettuata l’anestesia locale all’inguine. Dalla vena femorale il cardiologo interventista raggiunge l’atrio destro del cuore, supera la valvola tricuspide e quindi posiziona il pacemaker (posto all’estremità della sonda introdotta) nel ventricolo destro. Testato l’ancoraggio del pacemaker alla parte del muscolo cardiaco, il dispositivo viene dunque rilasciato e la sonda sfilata dalla vena. L’intervento ha una durata complessiva di circa 40 minuti. La batteria del pacemaker senza fili (compatibile con la risonanza magnetica) ha una durata di dodici anni. Il paziente effettua i controlli in ospedale una volta all’anno. Durante tutto l’anno è seguito a casa attraverso un sistema di monitoraggio domiciliare. Al momento delle dimissioni, il paziente riceve infatti alcune semplici strumentazioni (delle dimensioni di uno smartphone) che posiziona su un comodino, un tavolo, o una mensola bassa. Semplicemente avvicinando il corpo a questi apparecchi sono in grado di rilevare malfunzionamenti e/o aritmie. Il medico ospedaliero viene informato di questi ‘allarmi’ tramite Internet, oppure via fax e può attivarsi per un intervento tempestivo. I vantaggi del pacemaker senza fili, infine, sono molteplici: non esiste la cicatrice chirurgica (il paziente non va in sala operatoria), e la relativa tasca sottocutanea; non ci sono le complicanze infettive né tantomeno c’è la possibilità di rottura degli elettrocateteri.

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