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Sociale, Eventi, Busto Arsizio

Pier Giorgio Frassati... Xdiqua...

Pier Giorgio Frassati passa ‘Perdiqua’; da Torino a Cracovia il beato si fermerà anche nel nostro territorio. Mercoledì 6 luglio (dalle 10 alle 14,30) il corpo di Frassati sarà ospitato dall’omonimo oratorio di Borsano di Busto Arsizio e sarà accolto dai ragazzi di tutti i ragazzi degli oratori bustocchi. Il corpo del beato torinese sarà in viaggio per raggiungere Cracovia in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù; in tale occasione, mercoledì 6 e giovedì 7 luglio farà tappa nella Diocesi di Milano in sei oratori a lui dedicati. Essendo ancora nel pieno dell’attività degli oratori feriali (dal tema ‘Perdiqua- Si misero in cammino’), Frassati sarà accolto dall’atmosfera gioiosa dei bambini e dei ragazzi. Dopo Borsano, il corpo del beato si fermerà a Sesto Calende e Leggiuno (per una notte di veglia); il 7 luglio sarà a Casatenovo, Monza e Brugherio. Ma chi era il beato Piergiorgio Frassati?
Bello, ricco e intelligente, Pier Giorgio nasce a Torino nel 1901 da una famiglia della alta borghesia: padre giornalista (senatore e proprietario de ‘La Stampa’) e madre pittrice, vive in un contesto famigliare e sociale molto materialista, attento all’apparenza e lontano da Dio. Frassati sviluppa quindi una fede da ‘autodidatta’ e si interessa alle esigenze dei più poveri . Invece di studiare ingegneria come i rampolli del suo rango (gli verrà attribuita la laurea post mortem nel 2001), si dedica con passione alla Conferenza di san Vincenzo, alla Fuci (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), al Partito Popolare di don Luigi Sturzo; partecipa con costanza all’Eucaristia, fa letture spirituali e ruba i fiori nelle sale di rappresentanza della legazione italiana di Berlino (dove suo padre è ambasciatore)per portarli sulle tombe della povera gente. Legatissimo alla sorella Luciana, si scontrerà con il padre (che gli proporrà l’amministrazione de ‘La Stampa’); amante della montagna, si innamora inoltre di Laura Hidalgo ma capisce di non essere destinato né al matrimonio né al sacerdozio. Una poliomelite fulminante lo stronca il 4 luglio 1925 a soli 24 anni. Ai suoi funerali migliaia di persone, soprattutto umili e poveri, resero omaggio a quel ragazzo ribelle; la prima conversione fu quella della famiglia.

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