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Sociale

"Il 18% vittima di cyberbullismo"

"Il cyberbullismo e' un problema reale. Una nuova piaga sociale e, proprio come avvenuto per la ludopatia, Regione Lombardia fara' il possibile per fronteggiarlo". Lo ha detto Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio e team leader per la giunta Maroni in materia di contrasto al gioco d'azzardo patologico, intervenendo a Milano al convegno 'Cyberbullismo: verso una legge per la Lombardia'.
"La problematica del cyberbullismo - ha proseguito Viviana Beccalossi - presenta moltissime affinita' con quella della ludopatia e diventa particolarmente pericolosa per i giovani. Essendo madre di un ragazzo diciottenne, che fa dunque parte di
quella generazione 'dipendente' da strumenti tecnologici, mi sento molto coinvolta da questo argomento".
Secondo l'ultimo rapporto dell'Istat, tra i ragazzi che usano cellulare e Internet il 5,9% ha denunciato di avere subito ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, mail, chat o social network. Vittime, piu' di tutti, sono le ragazze: il 7,1% contro il 4,6 dei maschi.
"Sono dati che non passano inosservati. Come fanno riflettere - spiega - i numeri di uno studio che lo psicologo Simone Feder, con il quale stiamo condividendo la battaglia contro il gioco d'azzardo, mi ha presentato in questi giorni. Si tratta di un'indagine effettuata su un campione di adolescenti lombardi, realizzata dal gruppo di lavoro 'Semi di melo', in collaborazione con l'Universita' Bicocca, grazie anche al sostegno di Regione Lombardia, dalla quale emerge che il 55% dei ragazzi intervistati dedica piu' di due ore al giorno del proprio tempo a chattare e mandare messaggi, il 98,7% possiede uno smartphone e dichiara che il 60% dell'utilizzo di questo strumento e' dedicato a chattare, mandare messaggi, video e foto e il 52% lo utilizza durante la notte". Ma non solo lo studio rivela che il 20,5% dichiara di non trovare alcuna differenza tra il relazionarsi via web o di persona, il 42% dei minorenni e il 43% dei maggiorenni hanno incontrato dal vivo qualcuno conosciuto online, il18% e' capitato
di trovarsi di fronte alla diffusione di proprie immagini imbarazzanti e il 45% conosce coppie di coetanei che si scambiano immagini provocanti/ose'.
"E' questo senso di 'normalita'' - conclude Viviana Beccalossi - che deve fare riflettere. Difficile pensare che questi strumenti cosi' naturali per i nostri figli possano essere limitati. Piu' realistico e' invece agire sulla consapevolezza. Un lavoro che non puo' prescindere dall'impegno dei genitori e degli insegnanti, ma deve coinvolgere anche le Istituzioni. In Lombardia e' da tempo all'attenzione del Consiglio Regionale un progetto di legge che nelle prossime settimane potrebbe vedere riprendere il suo iter di discussione. Il mio impegno e' di contribuire concretamente, anche attraverso una sensibilizzazione nei confronti della Giunta regionale, affinche'
come e' avvenuto per la ludopatia, la politica lombarda possa dare un segnale di grande compattezza e responsabilita'".

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