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Castano Primo, Turbigo, Vanzaghello

Stazioni 'off - limits' per i disabili

L'associazione Aila (associazione italiana lotta abusi) ha visitato le stazioni ferroviarie di Castano, Turbigo e Vanzaghello. Diverse le mancanze e le problematiche.

Sei un disabile o hai problemi di mobilità, allora fatti accompagnare oppure spera di trovare sul posto qualcuno di ‘buona volontà’ che ti dia una mano, perché le stazioni ferroviarie del nostro territorio sembrano purtroppo off - limits. Da Castano Primo, passando per Turbigo e fino ad arrivare a Vanzaghello: ovunque vai, la situazione è praticamente o quasi identica. E va bene, il termine può apparire forse un po’ troppo esagerato (magari sarà anche vero), ma alla fine la realtà dei fatti è nè più nè meno questa (pensare, poi, che due - Castano e Turbigo - sono state appena rimesse a nuovo; mentre la terza - Vanzaghello - è stata rifatta solo qualche anno fa). “Beh... se questi sono i risultati!”. Il coro è unanime tra le fila dell’associazione Aila (associazione italiana lotta abusi), giovani e adulti, la maggior parte che sanno veramente (essendo alcuni di loro appunto disabili) cosa significa avere a che fare ogni giorno con le difficoltà e i disagi che le tantissime persone diversamente abili sono costrette ad affrontare. MA CHE COSA C’E’ CHE NON FUNZIONA? PARTIAMO, ALLORA, DA CASTANO: “Chi come me è non vedente o ipovedente non ha purtroppo alcuna possibilità di muoversi e spostarsi in autonomia - spiega Ada Orsatti, presidente Aila - Innanzitutto, dove sono i percorsi tattilo – plantari? Non ci sono. Ancora, come facciamo a raggiungere l’uscita una volta scesi dal treno? Non c’è niente che ci guidi. Per non parlare, poi, della biglietteria automatica e della colonnina per l’assistenza: entrambe sono prive del sistema braille; e le porte di accesso e uscita sono di quelle a maniglia: ecco come fa una persona in sedia a rotelle ad aprirle?”. QUINDI, TURBIGO: “Stesse problematiche - continua - Le porte con le maniglie, poi i servizi igienici chiusi, niente percorsi tattilo - plantari e non c’è l’accessibilità sensoriale. Inoltre, i corrimano sulle scale si trovano soltanto su un lato e non c’è sui gradini la protezione antiscivolo, mentre alcuni tratti dei sottopassi hanno il manto stradale sconnesso. Qui, infine, ci sono anche difficoltà ad utilizzare i posti auto per i disabili, con alcuni privi della regolare segnaletica verticale”. E, PER ULTIMA, VANZAGHELLO: “Come, per gli altri casi, ci sono sempre al centro dell’attenzione le porte d’ingresso e uscita - concludono - Ancora, i delimitatori a zig zag che impediscono il passaggio a chi è in carrozzina, ma fondamentalmente anche a coloro che hanno una normale valigia. Ascensori privi di sintesi vocale, niente corrimano sulle scale nè a destra nè a sinistra, fino al bagno che però si trova all’interno di un locale bar chiuso. E, come sempre, non esiste l’accessibilità sensoriale nè tantomeno i percorsi tattilo - plantari”.

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