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Sport, Nosate, Turbigo

Bailetti tra i 'grandi' sportivi

Antonio Bailetti, campione olimpico a Roma 1960, è stato premiato con il Distintivo Collare d'oro al merito sportivo. Il riconoscimento è arrivato qualche giorno fa.

Il premio vero e proprio è arrivato l’altro giorno dopo la cerimonia ufficiale prima di Natale a Roma, davanti al presidente del Consiglio Matteo Renzi ed alle più alte cariche del Coni. Il riconoscimento ad una straordinaria carriera sui pedali, resa ancora più eccezionale dalla storica medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1960, appunto, nella capitale con la 100 chilometri a squadre di ciclismo. E allora adesso sì che Antonio (Toni) Bailetti è entrato in tutto e per tutto nell’olimpo dello sport italiano. Lui, tra gli atleti insigniti del Distintivo Collare d’Oro al merito sportivo (la massima onorificenza per uno sportivo del nostro Paese). “L’emozione c’è, eccome – afferma lo stesso Bailetti – Non è mica vero che arrivati ad una certa età si fa più fatica a commuoversi. A Roma, nel mese di dicembre, alla cerimonia è stata una gioia indescrivibile, la stessa è tornata a riempirmi il cuore l’altro giorno quando è arrivato il riconoscimento e l’ho potuto prendere in mano. Mi ha fatto tornare con la mente a quegli istanti durante le Olimpiadi, alla gara ed al momento che abbiamo tagliato il traguardo al primo posto”. Antonio Bailetti, Ottavio Cogliati, Giacomo Fornoni e Livio Trapé: eccoli qui i nostri campioni, i quattro che, in quel lontano 1960, fecero l’impresa. E che impresa! “I ricordi sono tantissimi – conclude il turbighese – Gli attimi prima della partenza, il ritiro nei giorni precedenti o la preparazione; ma, alla fine, è certamente l’arrivo che mi porterò sempre nel mio cuore: la tensione che scendeva, avevamo finito di soffrire, già perché una volta si partiva a tutta tutti e si arrivava a tutta tutti. Non potevi diminuire il ritmo, certi tipi di competizione non te lo permettevano. Noi, comunque, sapevamo che avremmo potuto farcela, eravamo un gruppo molto forte e così è stato. Ci siamo riusciti a salire sul gradino più alto del podio. Roma, insomma, è stato l’apice della mia carriera, però numerose sono le gare che non scorderò mai: due tappe al Giro d’Italia ed al Tour de France, alcune al giro di Sardegna ed al Trofeo Laigueglia; e poi il primo appuntamento da professionista, proprio al Giro di Sardegna”.

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