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Storie, Malpensa

Via Francigena per tutti: il sogno di Pietro

Pietro Scidurlo, fin da piccolo costretto su una sedia a rotelle, è pronto a partire per una nuova esperienza. Andrà fino a Roma lungo la via Francigena con una hase bike.

"Il cammino più bello è quello che parte dalla propria casa”. Ma, alla fine, dietro a questa nuova esperienza che sta per cominciare, c’è molto di più di un viaggio. C’è un sogno e un desiderio (chiaro e preciso) chissà magari presto (anzi prestissimo) di avere davvero un percorso per tutti. Con Santiago de Compostela c’è l’ha fatta, adesso allora vuole riprovarci con la via Francigena. Quando la forza, la grinta e la tenacia battono tutto e tutti, perché, come lui stesso ama ripetere e ricordare: “Non esistono barriere al mondo che non si possano superare. Basta che ci sia la volontà”. Lo sa bene (altroché se lo sa!) Pietro Scidurlo, costretto fin da piccolo a vivere su una sedia a rotelle, che però non gli ha impedito di compiere e cimentarsi con appuntamenti che dire straordinario è poco. La disabilità, insomma, che diventa occasione e opportunità… così appunto eccolo pronto per un’altra fantastica impresa. “Avventura vuoi dire; le imprese le fanno gli eroi e io non lo sono assolutamente; sono soltanto una persona come tante altre – afferma il 37enne di Somma Lombardo – Cosa dire, dunque, di questo nuovo cammino che mi attende: finalmente ci siamo (la partenza è fissata per il giorno di Pasquetta, il 28 marzo prossimo; avrei dovuto compierlo già l’estate scorsa, purtroppo per problemi di salute ho dovuto rinunciarvi) e al mio fianco ci saranno un volontario dell’associazione Free Wheels (impegnata in prima linea proprio per la disabilità e di cui sono presidente) e l’amico Giancarlo Cotta Ramusino di Lodi. Saremo uno affianco all’altro, io con una hase bike a pedalata assistita, Giancarlo con una graziella e l’altro componente del trio in mountain bike; e cosa diversa dalle altre esperienze è che non ci seguirà nessun automezzo, ma tutto il materiale verrà distribuito e caricato sulle biciclette”. Più e più tappe, allora, dalla città della provincia di Varese fino a Roma appunto (lungo la storica via Francigena) e all’incirca tra i 50 e gli 80 chilometri al giorno. “Abbiamo calcolato di arrivare a destinazione entro il 10 aprile – continua Pietro Scidurlo – Diversi, inoltre, i paesi, le città e le zone che andremo a toccare; solo per citarne alcune: Pavia, Piacenza, il passo della Cisa, Aulla, Lucca, Siena, Viterbo, Formello e alla fine eccoci nella capitale. Emozionato? Diciamo curioso, di vedere come andrà e di capire se riuscirò a portare a termine l’obiettivo che mi sono prefissato. L’idea, infatti, è verificare le condizioni di percorribilità dell’itinerario per persone con diverse abilità e sensibilizzare le strutture ricettive per rendersi disponibili ed accessibili ad accogliere ogni sorta di pellegrino. Dopo il cammino di Santiago per tutti (un progetto che siamo riusciti a concretizzare e oggi più che mai realtà), insomma, anche una via Francigena sempre per tutti…”.

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