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Sport, Inveruno

Storia di un tifoso gialloblu

I colori sono quelli dell'U.S. Inveruno

Sebastiano è un ragazzo normale: ha 33 anni, lavora, vive ad Inveruno e conduce, durante la settimana, una vita tranquilla. La domenica, però, si trasforma, cambia addirittura nome: segue la sua squadra del cuore, la U.S. Inveruno, in casa e in trasferta, e in curva tutti lo conoscono come Tano. “È iniziato tutto quando avevo 14 anni: giocavo a calcio nell’Inveruno, ma soprattutto seguivo la prima squadra, che a quei tempi era in Prima Categoria. Qualche anno dopo, con gli amici di allora, ho iniziato a seguire qualche partita, tra cui una memorabile Coppa Lombardia nel 2003 persa ai rigori. Ora, di partita non ce ne perdiamo una”. Un’iniziativa che ora si è consolidata nella ‘Gioventù Gialloblu ‘89’, un team di accaniti supporter che è diventato celebre per il suo tifo scatenato: “All’inizio ci arrangiavamo con bandiere e striscioni realizzati alla buona, ora invece siamo organizzati e ognuno ha un compito ben preciso: c’è chi crea i cori, chi si occupa delle coreografie, chi di gadget coi colori gialloblu …”. Hai il tempo anche di seguire la serie A? “Sinceramente mi interessa meno di un tempo. Ho avuto esperienze abbastanza negative nella curva della Juventus, la squadra per cui tifavo e ora, diciamo, simpatizzo: è un ambiente spesso violento… Il nostro tifo è più sano, così come il nostro calcio. Seguo solo qualche partita in tv. E, alcuni di noi che hanno la tessera di Juve, Milan o Inter, se le partite domenicali coincidono con quelle dell’Inveruno, scelgono di venire a vedere l’Inveruno!”. La squadra, per altro, sta dando grandi soddisfazioni ai suoi tifosi: è nella categoria Eccellenza da ben quattro stagioni e, al momento, è seconda in classifica. La più grande soddisfazione e la delusione più nera? “Il momento più bello è stato senz’altro la finale di Coppa Lombardia che ha portato l’Inveruno in Eccellenza: molti hanno preso una giornata di ferie per seguire la partita. Grosse delusioni non ce ne sono state, invece. Dopo le partite ci troviamo spesso con i giocatori, c’è un clima di amicizia”. Insomma, la sciarpa gialloblu si è sostituita a quella bianconera e il tifo, per Tano, è davvero diventato uno… stile di vita.

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