Come i bustocchi ben sanno, il rogo ha la funzione di liberare la città dai guai del passato, oltre a quella di bruciare l’inverno e di allontanare il buio, come nei più antichi riti popolari che propiziavano la rinascita della natura. In genere le famiglie erano solite sottolineare la festa del “dì scenèn” con una robusta cena a base di uno dei piatti tradizionali della cucina bustocca, il risotu cunt’ a lüganiga. La leggenda dice infatti che le donne che temevano il giudizio della Giöbia e volevano ingraziarsela, la prendevano per la gola preparando il risotto di cui era ghiottissima. Così Anteo (il professor Bruno Grampa) ne “Il Mistero della Giöbia”: “Col risotto la Giöbia assaggia, controlla, si calma e passa via; ma se il camino non fuma e il profumo non si sente, succedono i guai. A chi tocca purtroppo è un bello spavento. Le donne lo sanno e, verso mezzanotte, son pronte con tutti gli ingredienti”.
Nel rispetto dell’antico rito, come indicato anche dalle associazioni che si occupano di salvaguardare e valorizzare le tradizioni cittadine (Famiglia Bustocca, Famiglia Sinaghina e Magistero dei Bruscitti), l’Amministrazione Comunale e il Distretto del Commercio, in collaborazione con la gastronomia Crespi e il Panificio Colombo, inviteranno i bustocchi a gustare un fumante piatto di risotto con la luganiga in piazza San Giovanni. Il piatto sarà accompagnato da un bicchiere di vino rosso e dalle chiacchiere: l’appuntamento per la degustazione (per ogni porzione verrà chiesto il pagamento di almeno due Euro) è fissato verso le ore 19.30, subito dopo il falò delle varie Giöbie in programma nel parcheggio di via Einaudi alle ore 19.00.
Novità del 2016 sarà la possibilità di cenare con servizio al tavolo nell’Hub, probabilmente una delle ultime occasioni per ritrovarsi a tavola sotto le stelle in piazza san Giovanni nella location realizzata per l’Expo, che sarà naturalmente riscaldata.
Nel menu il risotto con la luganiga, accompagnato da altre specialità a km. zero, come i salumi tipici bustocchi dal marchio De.CO, il pan tramvai con formaggella, i vol-au-vent caldi con fonduta e noci, la bruschetta al lardo e miele. Un tris di formaggi e le chiacchiere chiudono il menu, che comprende vini bianchi e rossi DOC, acqua minerale, spumante dolce e secco. Il costo è di 25 Euro a persona: il ricavato sarà devoluto in parte in beneficenza per sostenere i progetti di inclusione sociale rivolti alle persone in difficoltà lavorativa.