Raramente lo si era visto così nella stagione invernale. Volendo, si può quasi guadarlo da una sponda all'altra: nel Ticino il livello è davvero basso. Ma il problema nasce ovviamente a monte, con l'illusione delle ultime e poche piogge, ma soprattutto con la pochissima neve caduta in quota. Il lago Maggiore resta vicino allo zero idrometrico a Sesto Calende, toccando quota 193 metri sul livello del mare. In pratica è, come si dice tecnicamente, in fase di "magra". E cioè a un livello molto basso. Troppo basso, sia nella parte italiana (l’80 per cento dello specchio d’acqua), sia in quella ticinese (il restante 20 per cento). Tanto che da alcuni giorni i battelli che fanno quotidianamente rotta da una sponda all’altra non possono più caricare auto, furgoni e camion, particolarmente pesanti. La direzione della società di Navigazione Lago Maggiore, che gestisce i trasporti sull’acqua, ha stabilito che a bordo possono essere imbarcati unicamente i mezzi che stanno sotto i 380 quintali, rispetto ai 600 autorizzati in condizioni normali. La decisione è arrivata anche per una questione di sicurezza: i pontili d’attracco si inclinano pericolosamente verso i battelli. E questo è un pericolo. Era già accaduto questa estate, per effetto della siccità. Una siccità prolungata, che non ha mollato la presa. Nel 2015 appena chiuso gli afflussi d’acqua nel Verbano sono risultati 5,4 miliardi di metri cubi, in pratica il meno 39 per cento rispetto al 2014, quando ci fu un’estate particolarmente piovosa. E la tendenza all’inizio del nuovo anno è al ribasso. Dunque non c’è da stare allegri. I contadini e la associazioni di categoria sono preoccupati per riso e granoturco. Nella fase autunnale e invernale è da anni che non registrano una situazione come quella attuale. I canali alimentati dal Ticino garantiscono l’irrigazione dei campi. Rispetto a un anno fa, secondo i calcoli, sono spariti circa 200 miliardi di litri d’acqua. E difficilmente, anche se dovesse piovere in maniera abbondante, si riuscirebbe a colmare questo vuoto.