Natale è ormai vicinissimo... E allora sotto l'albero che cosa vorreste trovare? Qual'è il regalo per il nuovo anno? Ma, lasciamo per un attimo da parte pacchetti, fiocchi e tutto il resto , parliamo invece più nel concreto per il presente e il futuro di ciascuno di noi e del territorio. Ecco cosa ci hanno risposto alcuni nostri giovani.
"VIA LE BARRIERE ARCHITETTONICHE"
Il regalo che Chiara chiede per questo Natale è l’abbattimento delle barriere architettoniche. La 27 enne di Arluno ci racconta così la sua disavventura estiva: “Eravamo nel pieno di Expo e volevamo permettere anche a mia nonna di godere di questo grande evento – spiega – Ha delle difficoltà motorie: non è invalida, ma è per lei preferibile muoversi su sedia a rotelle. Abbiamo così cercato di organizzare il suo viaggio verso Rho Fiera in treno, utilizzando il passante ferroviario di Trenord. Ci informiamo sulle stazioni, ma, indagando, cosa veniamo a scoprire? Che tutte o quasi quelle a noi limitrofe non sono attrezzate.
"FACCIAMO LA VERA SOLIDARIETA'"
“Per Natale vorrei che la gente la smettesse di cercare di guadagnare sulla pelle di chi veramente ha bisogno”. È l’appello di Filippo, 28 anni di Inveruno, scottato da un incontro ravvicinato con… dei falsi clown. “Mi trovavo in una clinica privata del territorio, mi hanno fermato all’ingresso dei ragazzi che si sono detti di un’associazione che si occupa di animare le corsie ospedaliere, ispirandosi al metodo reso famoso da Patch Adams. La conosco molto bene, perché anche mia sorella ne fa parte”. I ragazzi chiedono a Filippo una donazione, ma lui risponde di non avere con sé contanti, così viene addirittura invitato da loro a recarsi al bancomat interno alla clinica.
"TRASPORTO PUBBLICO CHE FUNZIONI PER DAVVERO"
Il regalo di Natale che vorrei io che vi scrivo, Alessandra, 27 anni di Cuggiono, è: mezzi pubblici che funzionino davvero, che invoglino la gente ad utilizzarli e che aiutino a superare emergenze da inquinamento e Pm10 come quella attualmente in atto in tutta la Pianura Padana. Da pendolare che si reca ogni giorno a Milano, raccolgo le lamentele di tanti passeggeri come me: autobus vecchi, malandati, che spesso non si avviano e costringono gli autisti a far saltare le corse, impedendo loro di fare bene il proprio lavoro. O ancora mezzi freddi, con il riscaldamento guasto e mai riparato, che costringono i passeggeri ad imbacuccarsi all’inverosimile. Con il treno non va meglio: carrozze sovraffollate nelle ore di punta, ritardi cronici e interminabili minuti passati fermi nella campagna ad attendere che un treno ad alta velocità, che ha sempre la precedenza, transiti. Per questo Natale, allora, noi pendolari chiediamo a gran voce investimenti seri nel settore dei mezzi pubblici, per minimizzare disagi al momento reali, come i ritardi al lavoro o in università a causa dei disservizi.