L’associazione ‘5 agosto 1991’ di Buscate ha raccolto 60 firme nello scorso mese per la petizione popolare ‘Un bosco nell’area ex-depuratore senza costi per la collettività’.
L’associazione ‘5 agosto 1991’ di Buscate ha raccolto 60 firme nello scorso mese per la petizione popolare ‘Un bosco nell’area ex-depuratore senza costi per la collettività’, sottoposta all’attenzione dell’Amministrazione guidata da Marina Pisoni a inizio dicembre. “La petizione è la continuazione della nostra battaglia perché il Comune non sperperi risorse economiche notevoli (circa 300 mila euro) per operazioni che nulla hanno a che vedere con il contenimento dell’attività estrattiva entro i confini stabiliti dal Piano Provinciale Cave del 2006”, spiega il presidente Guglielmo Gaviani. “Il Comune ha già acquistato, sempre con i soldi derivanti dalla convenzione con la cava, per 100 mila euro l’area dell’ex-depuratore e ora si appresta a spenderne altri 200 mila per fare un parco a 1,6 chilometri dal centro cittadino. Nel frattempo, però, non muove un dito per acquisire nuove aree ‘strategiche’ a sud dell’attività di scavo (proprio con l’obiettivo di ‘contenerne l’attività) e ha appena concesso una proroga fino a giugno 2016 per lo spostamento degli impianti di vagliatura della cava che sono mesi sull’area di proprietà comunale e che dovrebbe essere soggetta ad un recupero ambientale che aspettiamo da 15 anni. La petizione propone quindi di non spendere un solo euro per il parco urbano dell’ex-depuratore perché i 40 mila mq dell’area corrispondono esattamente alla zona che la cava è tenuta a piantumare proprio in virtù della convenzione. Noi abbiamo presentato in Comune 60 firme di concittadini che sottoscrivono questa proposta. Ora tocca all’Amministrazione rispondere formalmente entro 45 giorni”.