Antonio Bailetti, uno degli eroi di Roma 1960 (campione olimpico nella 100 chilometri a squadre), sarà premiato nella capitale il 15 dicembre col Collare d'oro al merito sportivo.
"L'Italia c’è!”. “Siamo lassù, sul gradino più alto del podio”. Era il lontano 1960, Antonio Bailetti, Ottavio Cogliati, Giacomo Fornoni e Livio Trapè si laureavano campioni olimpici nella 100 chilometri a squadre alle olimpiadi di Roma. Cinquantacinque anni dopo, il ricordo e le immagini di quell’impresa sono più che mai vivi nella mente e nei cuori di tutto il nostro Paese (in fondo parlando di ciclismo inevitabilmente uno dei pensieri che subito viene alla mente è appunto legato a quel fantastico giorno). Ma cinquantacinque anni dopo l’emozione tornerà di nuovo a farsi sentire più forte che mai, perché il prossimo 15 dicembre il turbighese Antonio Bailetti, proprio nella capitale, verrà premiato dal Coni, alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi, del Distintivo Collare d’oro al merito sportivo (la massima onorificenza dello sport italiano). “Emozionato? Diciamo contento – racconta – Rivivere quei momenti, infatti, è sempre una grande felicità. Gli istanti prima della gara, il ritiro nei giorni precedenti o la preparazione; anche se quando mi chiedono quale sia il ricordo che più di tutti porto con me è certamente l’arrivo: la tensione che scendeva, avevamo finito di soffrire, già perché una volta si partiva a tutta tutti e si arrivava a tutta tutti, non potevi diminuire il ritmo, certi tipi di gara non te lo permettevano. Noi, comunque, sapevamo che avremmo potuto farcela, eravamo un gruppo molto forte.