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Attualità

Valentino: il 'marò' di tutta Italia

Classe 1919, di Bienate, ha vissuto gli anni della Seconda Guerra Mondiale

Quattro Novembre: Festa dell’Unità Nazionale, Giorno delle Forze Armate e del ricordo. Per tutti i nostri caduti e per chi è stato un esempio per la Patria. In una ricorrenza così importante abbiamo deciso di far parlare chi, in quei momenti, era in prima linea, chi ha vissuto quegli anni terribili. Il protagonista della storia che state per leggere è Valentino Catozzo, bienatese classe 1919, che, la scorsa domenica, in occasione, proprio, delle celebrazioni per il 4 Novembre nella cittadina del nostro territorio, è stato premiato, dal Sindaco Ferruccio Binaghi, con un attestato e una medaglia che l’Associazione Combattenti e Reduci delle Province di Milano, Lodi e Monza ha deciso di conferirgli per “l’amore con cui ha servito la Patria”, durante la Seconda Guerra Mondiale. Originario del Veneto, e precisamente, della provincia di Rovigo, Valentino ha svolto servizio in Marina. “Ricordo ancora gli anni trascorsi nel Mar Egeo - dice il 90enne - A bordo ho fatto di tutto, anche il cuoco. Ognuno aveva il suo compito, il suo ruolo, ma quando c’era bisogno ci si doveva aiutare a vicenda. Tra le mie mansioni avevo quella di ‘radio ricevente’, ossia la persona che doveva controllare la situazione in mare, dove c’era la guerra, di comunicare con le altre imbarcazioni e di trasmettere messaggi e notizie. Sono stato anche a Livorno e, agli inizi, a Venezia, per poi essere, quasi subito, imbarcato, con destinazione l’Egeo”.
Valentino, cosa ricorda del periodo della Seconda Guerra Mondiale?
“Ho vissuto in prima persona quel periodo - continua Catozzo - Sono stati momenti difficili”. Una volta terminata la guerra lei ha fatto ritorno a casa. Ma da quanto tempo abita a Bienate? “Sono ormai tantissimi anni - spiega il pensionato - Dopo il mio ritorno ho fatto diversi lavori. Non avevamo nulla, la situazione in Italia era triste, bisognava ricostruire quanto era andato distrutto durante il conflitto. Bisognava tornare a vivere, a costruirsi il futuro, giorno dopo giorno. Ed è per questo che io e la mia famiglia abbiamo dovuto rimboccarci le maniche, cercando di guardare avanti. Come detto ho fatto tanti lavori, dal muratore, per poi andare in fonderia, fino ad essere assunto in una ditta dove si realizzavano pentole”.
Signor Catozzo, lei che ha combattutto la Seconda Guerra Mondiale, che ha vissuto in prima persona quei momenti terribili, che cosa si sente di dire alle nuove generazioni. Hai giovani, ma anche agli adulti di oggi ed ai più piccoli che, un giorno, saranno uomini e donne... “Oggi - conclude - è tutto diverso da quegli anni. Il servizio militare, ad esempio, non è più come allora. Una volta c’era il senso del dovere e, soprattutto, l’amore ed il rispetto per la propria Patria, per i colori della nostra bandiera, per il Paese. E sono, forse, questi i valori che sono andati, sempre più, perdendosi con il passare del tempo”. Grazie Valentino per gli insegnamenti che ci hai dato. E non ti diciamo grazie solo noi, ma tutta la ‘tua’ Patria.

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