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Turbigo

"Biblioteca a Khaled al – Asaad?"

La proposta (tramite anche una mozione) di Uniti per una Turbigo da Vivere: intitolare appunto la biblioteca. In consiglio maggioranza contraria. Si valutano altre ipotesi.

Archeologo, scrittore e traduttore siriano. Per oltre quarant’anni direttore del museo e del sito archeologico della città di Palmira. “Uno dei più importanti pionieri nel campo dell’archeologia in Sira del ventesimo secolo…” come è stato indicato da molti. Un uomo e un personaggio simbolo di cultura nel mondo, fino a quando il 15 maggio di quest’anno con il passaggio di Palmira sotto il controllo dello stato islamico è stato catturato da un gruppo jihadista, torturato e poi (il 18 agosto) brutalmente ucciso sulla pubblica piazza e il suo corpo decapitato. “Perché non intitolare la nostra biblioteca a Khaled al – Asaad?”. E alla fine, allora, il gruppo civico Uniti per una Turbigo da Vivere (sui banchi della minoranza in consiglio comunale) si è subito attivata presentando una mozione. “La maggioranza, alla fine, si è dichiarata contraria – commenta il capogruppo di UTDV Marco Cagelli – Però finalmente il consiglio comunale è tornato ad essere davvero un luogo di discussione, perché le varie parti hanno avuto veramente modo di confrontarsi. Adesso la questione verrà portata nelle commissioni biblioteca e cultura, dove si faranno le necessarie valutazioni. Scartata, dunque, la possibilità della biblioteca, si potrebbe, ad esempio e come proposto da qualcuno, pensare a dedicargli un locale di quest’ultima; sarebbe la scelta più adatta”. “Il nostro no – continua il vicesindaco Bruno Antonio Perrone – nasce dal fatto che la biblioteca di Turbigo è civica. Senza nulla togliere al valore ed alle qualità di questa persona (ben riconosciute da tutti noi), riteniamo però che, partendo appunto dal concetto di una struttura civica, non debba avere intitolazioni. Comunque ora si analizzerà la richiesta nelle commissioni biblioteca e cultura per ascoltare le opinioni di ciascun membro a riguardo. Un’idea che mi viene potrebbe essere dedicargli un’aula o la sala biblioteca della scuola, a mio avviso avrebbe più senso, oppure ragionare anche su una via”. Non resta, allora, che aspettare cosa diranno le commissioni; ma intanto conosciamo meglio Khaled al – Asaad. “Troppo spesso purtroppo, nella società moderna, si guarda solo al nome, senza però davvero fermarsi a riflettere su chi sia la persona, che cosa abbia davvero fatto e quali siano i suoi meriti – conclude Cagelli – Ebbene Khaled al – Asaad è stato una tra le maggiori figure che hanno dedicato la loro vita alla salvaguardia ed alla tutela della cultura occidentale (la nostra cultura) là in un territorio e nel mondo prettamente orientale. Lui nato, cresciuto e che ha sempre abitato a Palmira (città che pur essendo in Medio Oriente ha avuto nei secoli moltissime influenze, caratteristiche e particolarità tipiche della tradizione dell’occidente) è stato appunto per oltre quarant’anni direttore del museo e del sito archeologico locale, ma cosa più importante si è sacrificato, pur essendo di altra cultura, per la difesa dei valori fondanti della società occidentale (la nostra società, torno a ribadirlo), fino alla fine, fino a quegli ultimi istanti prima di essere barbaramente ucciso”.

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