Turbigo, Cultura
Manca ancora la navata di destra, i cui lavori di restauro e salvaguardia inizieranno a breve, ma già ora la Parrocchiale di Turbigo è davvero bellissima.
Il suo splendore ‘offuscato’ dalla polvere del sistema di riscaldamento e dall’umidità del tempo, che, poco alla volta, è ora finalmente tornato alla luce. Gli interventi sono proseguiti senza sosta con il sapiente e preciso lavoro di Katia Negri e Gabriela Monzani.
Se lo scorso anno era tornata a splendere la grande decorazione dell’abside e la navata di sinistra, in questa settimana sono stati smontati i ponteggi della imponente navata centrale.
“Crediamo che il risultato sarà apprezzato da tutti", spiegano soddisfatte le restauratrici. Durante gli interventi, in entrambe le navate vi sono state anche delle ‘scoperte’: “In effetti abbiamo ritrovato delle raffigurazioni di San Cristoforo e di Santa Margherita Maria Alacoque”.
La parrocchiale turbighese, in realtà, è abbastanza recente: riedificata sopra precedenti chiese, molto più piccole, è stata iniziata nel 1935. Le decorazioni risalgono invece al 1944-45. “L’altare della vecchia chiesa parrocchiale è ancora visibile - ci spiegano le restauratrici - ma non nella chiesa principale bensì nella Sussidiaria dedicata ai Santi Cosma e Damiano”.
Un po’ alla volta, così, con grande soddisfazione di don Pierluigi Albricci, la parrocchiale sta ritrovando lo splendore che molti ancora ricordano. Ultimo passo sarà poi il posizionamento del riscaldamento a pavimento: più funzionale e meno ‘rovinoso’ per gli affreschi.