Questa mattina un presidio nel centro storico della città. "E' stato organizzato illegalmente un raduno nazionale. Tutte le nostre comunità devono opporsi".
Sindaci, amministratori, le sezioni Anpi del territorio (e non solo), i vari gruppi e i singoli cittadini. Il messaggio è stato unanime: da una parte solidarietà e vicinanza al sindaco, alla sua giunta e alla comunità intera; dall’altra una chiara e ferma opposizione “Per questa invasione illegale – come si legga anche sul volantino distribuito tra la gente”. Gli uni affianco agli altri sono tornati a ribadire quanto già detto in più occasioni negli ultimi giorni, ma stavolta l’hanno voluto fare direttamente là, dove tutto sta succedendo. Dalla tensostruttura di via Mantegna, fulcro principale della questione (la festa nazionale di CasaPound in corso proprio in questo fine settimana), in piazza Mazzini, cuore del paese.
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I giorni delle riflessioni e dei confronti. Così anche questa mattina il sindaco, la giunta e i consiglieri erano riuniti in Comune per proseguire le valutazione sull’intera vicenda. “Tutti i passi che dovevano compiere li abbiamo percorsi – commenta il primo cittadino Giuseppe Pignatiello – L’attenzione comunque è alta e la situazione è costantemente monitorata, in continuo contattato con le forze dell’ordine”. Prima, insomma, la revoca delle autorizzazioni (decisa dall’Amministrazione comunale giovedì) all’associazione sportiva “La Focosa” per l’utilizzo della tensostruttura, quindi il vertice in Prefettura la mattina seguente e la conferma della revoca anche da parte del Prefetto. Infine l’informativa che lo stesso sindaco ha inviato per occupazione abusiva dell’area di via Mantegna da parte di CasaPound. “La popolazione deve sapere la verità dei fatti – afferma Pignatiello – In molti ci hanno chiesto delucidazioni in merito e gli sono state date, altri invece preferiscono purtroppo andare avanti mettendo in giro ipotesi completamente false su come siano andate realmente le cose per fomentare ancor di più la già complessa situazione. Non è vero che non sono state fatte le apposite verifiche, anzi siamo andati anche oltre quanto sarebbe stato necessario. Poi, però, a poche ore dall’inizio dell’evento, i soggetti coinvolti hanno letteralmente cambiato le carte in tavola. Stamattina, inoltre, saputo del presidio dell’Anpi ho deciso di recarmi sul posto, giusto qualche minuto per ringraziare della solidarietà dimostratami in questi giorni e in parallelo ho chiesto agli organizzatori che la situazione in piazza fosse presto riportata alla normalità. La legalità è uno dei nostri capisaldi, abbiamo combattuto e combatteremo sempre perché venga rispettata e quindi siamo noi i primi a dover dare l’esempio”.